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Lockdown e rimborsi: niente voucher, il giudice di pace costringe Trenitalia a pagare. La nota dell'azienda

Un avvocato è riuscito a far valere la normativa europea per farsi restituire i soldi spesi per biglietti non usati


 

Biglietti di viaggi mai utilizzati e nemmeno rimborsati a causa del Covid? Forse una soluzione che non preveda solo e soltanto l'ottenimento di voucher c'è. L'ha trovata un avvocato che, come spiega ai microfoni di "Striscia la Notizia", si è rivolto al giudice di pace per ottenere la restituzione dei soldi spesi per un carnet di biglietti mai utilizzato, di cui Trenitalia si era limitata a prorogarne la validità.


Domenico Romito è riuscito a ottenere un decreto ingiuntivo nei confronti della società, facendo applicare la normativa europea che, in questa materia, prevale su quella nazionale: "È uno dei pochi casi in cui il giudice ha agito come giudice comunitario, disapplicando quella che è una normativa che prevede il voucher", spiega il legale. Per la gestione dei rimborsi dei biglietti di viaggi, come anche di spettacoli o eventi cancellati, l'Ue ha aperto infatti una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. L'avvocato, inoltre, ha utilizzato lo stesso metodo per ottenere anche un rimborso da Ticketone.

La nota di TrenitaliaSin dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria, Trenitalia ha disposto il rimborso integrale per i passeggeri che hanno rinunciato al viaggio a causa della pandemia, prevedendo, oltre al voucher in una prima fase, anche la possibilità del rimborso in denaro. Per quanto riguarda i carnet, ad aprile è stata disposta la proroga automatica per quattro mesi dalla scadenza del titolo di viaggio. Da giugno, poi, è stata aggiunta la possibilità per tutti i possessori di un carnet di richiedere il rimborso in denaro o in voucher della parte non utilizzata.