COLPO DEL 28 MARZO

Assalto a portavalori a Livorno: 11 arresti tra Sardegna, Emilia e Toscana

Gli arrestati, tutti di origini sarda, hanno un'età compresa tra i 33 e i 54 anni. Sono stati traditi dal ritrovamento di un bigliettino dimenticato a terra con due numeri di telefono

19 Mag 2025 - 12:50

I carabinieri di Livorno hanno eseguito nelle province di Nuoro, Pisa e Bologna, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 11 soggetti, tutti di origini sarda e di età compresa tra i 33 e i 54 anni, ritenuti responsabili dell'assalto a due furgoni portavalori avvenuto il 28 marzo. L'assalto avvenne in pieno giorno sulla SS1 Aurelia nel comune di San Vincenzo: il "commando" armato si impossessò di circa 3 milioni di euro, dandosi alla fuga. La banda tradita da un bigliettino dimenticato.

Gli arrestati sono accusati a vario titolo e in concorso tra loro, di rapina pluriaggravata, detenzione e porto in luogo pubblico di diverse armi da guerra, munizioni da guerra, esplosivo e armi comuni da sparo nonché di furto pluriaggravato e ricettazione.

Traditi da un bigliettino dimenticato

  Il rinvenimento di un bigliettino dimenticato a terra con due numeri di telefono accanto ai resti di un telefono cellulare bruciato, vicino a dove era stata individuata nella boscaglia una delle auto rubate usate per l'assalto è stato l'elemento chiave delle indagini. Si trattava, secondo quanto spiegato dagli inquirenti, di due numeri di telefono utilizzati dalla banda che hanno permesso di ricostruire poi la rete di contatti per la preparazione del colpo, andata avanti per mesi. 

Grazie alla collaborazione con i cittadini, i cui filmati hanno registrato alche le voci dei malviventi, le indagini si sono subito indirizzate su persone di origine sarda. Nove degli arresti sono stati effettuati a Nuoro, uno nella provincia di Pisa dove è stata arrestata una persona che secondo le indagini ha fornito base logistica alla banda, e uno a Bologna: quest'ultima era reduce dal gran premio di Imola, per questo è stata fermata in Emilia-Romagna. Gli indagati sono principalmente dediti all'attività di allevatori e coltivatori diretti. 

Telefonini senza connessione dati e irrintracciabili

  Grazie alle telecamere di sorveglianza gli investigatori hanno poi ricostruito i movimenti degli 11 arrestati, attraverso anche i biglietti dei traghetti tra l'isola e il continente e la ricostruzione dei tabulati telefonici. Erano telefonini senza connessione dati, quindi irrintracciabili. Proprio attraverso i contatti telefonici tra gli arrestati che andavano avanti da diversi mesi, con furti di mezzi utilizzati per l'assalto dalla provincia di Roma e in zona di Siena, è stata possibile la ricostruzione di una rete di esecutori materiali, otto persone, e tre di supporto e osservazione del movimento dei portavalori.

Il bottino forse sepolto

 I 3 milioni di euro sottratti nel corso della rapina non sono stati ancora recuperati: l'ipotesi è che il bottino possa essere stato sepolto nelle immediate vicinanze. Alcuni degli arrestati hanno precedenti specifici per rapina e per detenzioni di armi da fuoco. Per puro caso non ci sono stati feriti: durante l'assalto sono stati sparati numerosi colpi di arma da guerra. 

Gli arrestati non si aspettavano di essere indagati, tanto è che li abbiamo trovati in possesso ancora di esplosivi e munizionamento. "C'è il sospetto - ha detto il procuratore capo di Livorno Maurizio Agnello - che alcuni siano anche stati partecipi di altri che sarà oggetto di altri approfondimenti".

Le indagini hanno consentito di accertare le relazioni e le rispettive attività svolte dagli indagati (alcuni esecutori materiali e altri con funzioni di supporto), dimostratisi esperti nell'utilizzo di armi (anche da guerra) ed esplosivi, con attività preparatorie di mesi, la precostituzione di alibi e il reperimento di veicoli, oggetto di furto/rapina, utilizzati per bloccare il transito dei furgoni portavalori.

Il blitz dei carabinieri di Livorno, coadiuvati dall'Arma territoriale competente e da R.O.S., GIS - Gruppo Intervento Speciale, 1° Reggimento Paracadutisti 'Tuscania', Squadroni Eliportati 'Cacciatori Sardegna e Sicilia', Nuclei Elicotteri di Pisa ed Elmas, SOS dei Battaglioni Toscana e Sardegna, Nucleo Cinofili di Firenze, ha coinvolto complessivamente oltre 300 carabinieri. 

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