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Cogoleto, voto con saluto romano nel Giorno della Memoria: bagarre in consiglio comunale

 I tre diretti interessati smentiscono la lettura di quello che per loro è stato un voto per alzata di mano

Twitter / Nicola Zingaretti

E' bufera per i saluti fascisti nel Giorno della Memoria in consiglio comunale a Cogoleto, cittadina di 9mila abitanti nel ponente della riviera ligure, a una trentina di chilometri da Genova. La denuncia arriva dal sindaco di centrosinistra Paolo Bruzzone: in un post sui social accusa tre consiglieri della minoranza di centrodestra di aver fatto il saluto romano nella seduta della vigilia, che si era aperta proprio con un ricordo delle vittime della Shoah. I tre diretti interessati smentiscono l'interpretazione di quello che per loro è stato un voto per alzata di mano.

L'accusa - "Si sono ripetutamente esibiti nel saluto romano", accusa Bruzzone, parlando di "un grave episodio". "Mi preme condannare con forza tale gesto - afferma - appartenente alla simbologia fascista, che evoca valori politici di intolleranza, odio e discriminazione razziale. La nostra Cogoleto ha sempre difeso in maniera salda i valori antifascisti presenti nella Costituzione e mai, fino ad oggi, i dibattiti politici si erano dimostrati così estremi. Sono pertanto convinto che quanto accaduto non possa e non debba passare inosservato".

 

La difesa - I tre diretti interessati però non ci stanno e si dicono "indignati" per la lettura: nessun saluto romano, si è solo trattato di un voto per alzata di mano, sostengono: "La caccia alle streghe è ricominciata - dice Francesco Biamonti (Lega) -. Nessuno può permettersi di infangare il mio nome né tantomeno quello del mio partito. Per questo motivo presento querela nei confronti dei consiglieri di maggioranza che dicono di avermi sentito dire frasi che non mi appartengono e nei confronti del sindaco Paolo Bruzzone per la ricostruzione falsa che ha fatto sul suo profilo Facebook".

 

"Sono indignata - dice la seconda consigliera coinvolta nello "scandalo", Valeria Amedei -. E' una cosa vergognosa che io venga tacciata di fare una cosa del genere nel Giorno della Memoria, ho tirato su la mano per votare. E' un gesto che non mi appartiene e non mi rappresenta". "Non ho pensato neanche lontanamente di imitare il saluto fascista - dice il terzo consigliere di destra a Cogoleto -. Ho perso mio padre in Russia, ho sempre odiato i regimi totalitari fascisti e comunisti".

 

La ricostruzione - Rivisto il momento della votazione (nella registrazione della seduta in streaming): di certo le tre braccia si alzano solo al momento del voto, come quelle degli altri consiglieri in aula. Ed esattamente come al voto in altri consigli comunali. Resta il fatto che ai consiglieri di centrosinistra di fronte ai tre 'votanti' quei gesti non son sembrati solo un voto.

 

Le polemiche investono la politica nazionale - La polemica si è subito infiammata. "Oltre a commettere un reato, hanno offeso nel giorno della Memoria tutte le vittime della follia criminale nazifascista", dice il presidente della Liguria Giovanni Toti. Nicola Fratoianni di Leu parla di vicenda dal carattere "disgustoso". Cgil perla di "atto scellerato". Mentre i gruppi Sansa Presidente, Linea Condivisa, M5S e PD annunciano un esposto. "Ecco un esempio di quelli con cui non si potrà mai governare", ha scritto su Twitter il segretario Nicola Zingaretti.

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