Le mascherine acquistate da Arcuri non sono sicure? La capacità di penetrazione supera il 50%
Lʼinchiesta di "Fuori dal Coro", che ha fatto esaminare le FFP2 richieste a marzo 2020
Sono state acquistate dalla Cina con una maxi commessa da 1,2 miliardi, ma le mascherine FFP2 volute dal commissario Domenico Arcuri non sarebbero a norma. È quello che emerge dall'inchiesta andata in onda nella puntata di martedì 9 febbraio a “Fuori dal Coro”. Per l'acquisto di questi dispositivi di sicurezza individuale, risultano indagati dalla procura di Roma tre intermediari: Mario Benotti, Andrea Tommasi e Jorge Solis, che avrebbero preso ben 72 milioni di euro di provvigioni.
La trasmissione ha fatto analizzare due delle mascherine di questa maxi commessa nell’unico laboratorio italiano qualificato da Eurofins – ente accreditato dal Ministero della Salute per svolgere questo tipo di analisi- la“Fonderia Mestieri SRL” (Torino). Dai test effettuati emerge chiaramente come queste FFP2 non possano essere certificate come a norma di legge. La loro capacità di penetrazione di particelle oscilla tra il 50 e il 70%, superando quindi di gran lunga il limite del 6% stabilito dalla legislazione.
Queste mascherine "fuori legge", prodotte dalla Wenzohou Husai e importate dalla Wenzhou Light, dunque non possono essere utilizzate ma sono state invece consegnate dalla Protezione Civile in alcuni ospedali del Friuli Venezia Giulia il 27 maggio scorso.
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