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Allarme varianti in Centro Italia, arriva l'ipotesi di aumentare quarantena a 21 giorni

Gli esperti preoccupati: dove attecchiscono la curva dei contagi sale in modo quasi verticale. Il presidente dellʼUmbria: "La variante brasiliana rischia di essere il nuovo mostro da combattere"

E' allarme varianti in Centro Italia, con la presenza di focolai anche tra bambini. In alcune province di Marche e Abruzzo il 50% di contagi è dovuto al ceppo inglese. In Emilia Romagna la prevalenza è stimata al 30%. In Umbria è stata rilevata la presenza della "brasiliana" (esteso anche nel Senese a Chiusi). Per questo il ministero della Salute e l'Iss hanno sottoposto al Cts l'intenzione di una nuova stretta sulle regole della quarantena, allungando a 21 giorni l'isolamento. 

Secondo quanto riporta Repubblica, i casi certificati per la variante inglese in Italia sono già 162, ma il dato sembra essere sottostimato: per avere un'idea della reale diffusione è stata quindi promossa un'indagine che prevede che tutte le Regioni analizzino un campione dei tamponi positivi del 3 e del 4 febbraio alla ricerca della variante inglese e li comunichino, entro l'11 febbraio, all'Istituto superiore di sanità. E anche se l'indagine non è ancora completa, secondo i primi dati la variante risulta presente nel 30-50% dei campioni a seconda delle Regioni, in particolare al centro.

 

 

Finora è stato l'Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise (dove vengono analizzati anche i tamponi umbri) a rilevare il maggior numero di campioni con la presenza della variante inglese, e il direttore dell'Istituo, Nicola D'Alterio, conferma al quotidiano che "Il ceppo britannico compare sempre più spesso. E' evidente che cammini più degli altri". E lo fa soprattutto tra i giovani, dove la contagiosità cresce: "Vediamo casi in età sempre più basse". E secondo gli esperti il ceppo britannico ha una contagiosità "impressionante": dove attecchisce, la curva dei contagi "sale in modo quasi verticale".

 

E proprio i nuovi cluster con le varianti preoccupano virologi ed epidemiologi. In Umbria, sottolinea a Repubblica l'epidemiologa Stefania Salmaso, "nell'ultimo monitoraggio dell'Associazione italiana di epidemiologia abbiamo visto un aumento dei casi fra i bambini sotto ai dieci anni. È la prima volta che notiamo un segnale del genere. Il virus potrebbe diffondersi in una categoria finora poco toccata, che rischia di portare i contagi in famiglia" E secondo Pierluigi Viale, direttore di malattie infettive all' ospedale Sant'Orsola di Bologna, "contro le varianti valgono le misure di sempre: distanze e mascherine. Ma con maggiore attenzione. La situazione rischia di sfuggirci di mano ancora una volta".
 

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A lanciare l'allarme è anche il presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, secondo la quale la variante brasiliana del coronavirus "rischia di diventare il nuovo mostro di questa crisi in tutta Italia". Per la Tesei "si susseguono notizie di nuovi focolai a Bologna, nelle Marche in Abruzzo, in Molise, in Toscana, a Messina, mentre l'Alto Adige è in lockdown. Se sarà così, all'Umbria è toccato di isolare la nuova variante e affrontarla per prima".

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