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Rapporto Digos: l'assalto alla Cgil a Roma frutto di errori della polizia nella gestione del corteo

Una nota interna depositata in Questura già poche ore dopo la manifestazione metteva in luce i punti critici e gli sbagli commesi durante la manifestazione

Proteste Green pass, assaltata la sede della Cgil a Roma

Anche la Cgil finisce nel mirino della rabbia del popolo No Green pass a Roma. La sede del più antico sindacato del Paese è stata presa d'assalto da un gruppo di manifestanti che si è staccato del corteo non autorizzato e ha puntato diretto verso l'edificio di Corso Italia, guidato dagli esponenti di Forza Nuova. I manifestanti sono riusciti a forzare l'ingresso entrando all'interno dell'edificio al grido "libertà, libertà". 

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La manifestazione No Green pass di sabato scorso a Roma sfociata nell'assalto alla sede della Cgil non nasconde nessun complotto contro la destra politica, ma è semplicemente il frutto di errori nella gestione dei manifestanti da parte della polizia. A provarlo è un rapporto interno della Digos che già domenica mattina ha ammesso gli sbagli: a una parte del corteo è stato permesso di dirigersi verso la Cgil sottovalutando i rischi.

Secondo quanto racconta Repubblica, nell'annotazione della Digos si spiega che "verso le 17.30, attesa l'insistente richiesta dei numerosissimi manifestanti attestati in piazza del Popolo, viene loro permesso di effettuare un percorso dinamico verso la sede della Cgil", in modo da allentare la pressione verso palazzo Chigi e pensando di poter isolare Forza Nuova. I dirigenti che gestiscono la piazza, infatti, a quanto pare si fidano di quanto dice Castellino, tanto che nella nota si specifica che "il fine del percorso dinamico, così come richiesto dal leader romano di Forza Nuova, è un incontro con un rappresentante della Cgil".

 

 

Ma quando i manifestanti si muovono da piazza del Popolo e imboccano viale Washington, le forze dell'ordine effettuando "uno sbarramento di mezzi della polizia per non causare il blocco del traffico veicolare" senza considerare che i manifestanti sono troppi per poter essere contenuti (mentre sarebbe stato possibile farlo nel percorso verso palazzo Chigi), e che ci sono troppe "vie di fuga" attraverso le quali possano aggirare lo sbarramento. Cosa che infatti fanno, tanto che in piazzale del Brasile "si verificano serie problematiche per la tenuta dell'ordine pubblico, con attacchi ai convogli della polizia". E, sottolinea Repubblica, i manifestanti si separano e obbligano le forze dell'ordine a dividersi ulteriormente, e la frangia di corteo guidata da Forza Nuova si separa dagli altri riuscendo ad arrivare alla sede della Cgil.

 

Qui, in corso d'Italia 25, sono sì presenti alcuni blindati della polizia, che però sono sistemati sulle ali dell'edificio, e creano quindi una sorta di "corridoio" verso l'ingresso, dove il  sottile cordone di agenti cede immediatamente: gli assalitori entrano quindi in massa nella sede della Cgil devastandola. Una serie di errori nella gestione della piazza, sottolinea il quotidiano, che ha portato al disastro che tutti hanno visto.

 

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