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Cospito, scontri a Roma: 41 denunciati e un agente ferito | Attacchi a Berlino e Barcellona, Tajani: "Rafforzata la sicurezza nelle sedi delle ambasciate"

Sempre nella Capitale, lanciata una molotov contro un distretto della polizia. A Livorno, una busta con proiettile e un messaggio minatorio ai giudici inviata al direttore de Il Tirreno Luciano Tancredi. Ronzulli (Fi): "Lo Stato non indietreggi di un millimetro"

Durante la manifestazione a sostegno di Alfredo Cospito a Roma , si sono verificati momenti di tensione con le forze dell'ordine.

A causa degli scontri, in zona Trastevere, sono stati denunciati 41 attivisti e un agente è rimasto ferito. Dopo gli attacchi alle sedi diplomatiche di Berlino e Barcellona di venerdì, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha spiegato che "i carabinieri stanno rafforzando le sicurezza in tutte le nostre ambasciate. Saranno inviati carabinieri aggiuntivi in alcune sedi più a rischio". Palazzo Chigi in una nota ribadisce: "Lo Stato non scende a patti con chi minaccia". Il ministro dell'Interno Piantedosi: "Lo Stato non si lascia intimidire dagli anarchici".

 

Molotov contro distretto della polizia a Roma

 Sempre a Roma, nella notte di sabato è stata lanciata una molotov contro il distretto di polizia Prenestino. Il piantone di guardia è intervenuto immediatamente dando l'allarme e le fiamme sono state tempestivamente spente. Il blitz, secondo quanto emerso dai primi accertamenti, potrebbe essere legato alle proteste degli anarchici a favore di Cospito, anarchico detenuto al 41 bis e in sciopero della fame da oltre 100 giorni.

 

Manifestazioni anarchiche per Cospito a Torino e Roma

 

Minacce a giudici e proiettile in busta al Tirreno

 A Livorno, un altro episodio legato alla vicenda di Cospito. Una busta contenente un proiettile e un messaggio minatorio indirizzato ai giudici è stata inviata al direttore de Il Tirreno Luciano Tancredi. Lo riferisce il quotidiano livornese, pubblicando l'immagine del foglio a quadretti in cui c'è scritto in maiuscolo, a stampatello, la frase: "Se Alfredo Cospito muore, i giudici sono tutti obiettivi, 2 mesi senza cibo fuoco alle galere". La missiva è arrivata sabato dentro una busta gialla francobollata. La polizia ha sequestrato tutto il materiale. Sono in corso accertamenti.

 

Palazzo Chigi: lo Stato non scende a patti con chi minaccia

 "Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia". Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.

 

Ronzulli (Fi): "Stato non indietreggi di un millimetro"

 "La mia solidarietà ai magistrati, al personale delle ambasciate e alle Forze dell'Ordine per le minacce e gli atti criminali di cui sono stati fatti bersaglio. Di fronte a queste violenze lo Stato non puo' tornare indietro nemmeno di un millimetro: qualsiasi arretramento sarebbe una dimostrazione di debolezza. Lo Stato non può essere condizionabile dai violenti". Lo ha detto al Tg4 la presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli, che poi ha aggiunto: "Cospito è al 41 bis non per un capriccio ma perché, nel regime di carcerazione ordinario, riusciva ancora a coordinare operazioni eversive. La soluzione per scongiurare problemi di salute a Cospito è che torni a mangiare, non che torni al regime precedente".
 

 

Il medico: "Visiterò Cospito il 2 febbraio"

 "Visiterò Alfredo Cospito nuovamente il 2 febbraio". Lo annuncia la cardiologa Angelica Milia, medico di fiducia di Alfredo Cospito. Milia dunque tornerà nel carcere di Bancali a Sassari giovedì. L'ultima visita a Cospito l'aveva fatta il 26 gennaio.

 

L'avvocato di Cospito: "Il governo sembra essere fermo al 1978"

 "Singolare la posizione governativa, l'esecutivo sembra fermo a marzo del 1978, qui non si discute se cedere alle pressioni ma se ricorrono le condizioni per sottoporre e mantenere Alfredo Cospito al 41 bis". Lo ha affermato l'avvocato Flavio Rossi Albertini.

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