"C'è la gente che muore e qui facciamo burocrazia": la telefonata di fuoco tra l'imprenditore delle mascherine e Arcuri
Era il 16 marzo 2020 quando, in pieno lockdown e con i dispositivi di protezione individuale introvabili, Filippo Moroni dalla Cina chiamava l'ex commissario per offrirgli forniture
"C'è la gente che muore e qui facciamo burocrazia". Sono aspri i toni con cui l'imprenditore italiano Filippo Moroni, da 4 anni in Cina, si rivolge all'allora commissario all'emergenza Domenico Arcuri: è il 16 marzo 2020, l'Italia è in pieno lockodwn e i dpi sono introvabili. Moroni offre al telefono 10 milioni di mascherine dalla Cina in cinque giorni. Ma si scontro con un muro... di burocrazia. E' questo il contenuto esclusivo che è stato diffuso dal programma Le Iene.
Lo scambio molto acceso di battute tra l'imprenditore e l'ex commissario sottolineano quanto all'inizio della pandemia l'Italia fosse nel caos. Da un lato la lentezza della burocrazia e tutte le precauzioni di non cadere in una truffa, dall'altra la pressione dell'imprenditore.
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