L'anno scolastico si chiude con lo sciopero generale: prof in piazza per chiedere più personale e sicurezza
I sindacati denunciano gli organici inadeguati e la mancanza di disponibilità sul rispetto dei venti alunni a classe. Flash mob dei docenti in molte città
Flash mob, manifestazioni e striscioni da nord a sud: così gli insegnanti sono scesi in piazza per protestare contro il dl Scuola nell'ultimo giorno di un anno scolastico caratterizzato da una gestione nel segno dell'emergenza. A scatenare la rabbia dei docenti la grande maggioranza delle decisioni del governo sulla scuola, con l'unica eccezione dell'aggiornamento delle graduatorie dei supplenti.
"Organici inadeguati" - In particolare, gli insegnanti criticano la mancanza di disponibilità rispetto alla richiesta di un potenziamento degli organici del personale docente e Ata "la cui necessità - spiegano - è resa evidente dai contenuti del documento con cui il Comitato tecnico-scientifico indica le misure indispensabili per il riavvio delle attività didattiche in presenza".
"Chiediamo sicurezza" - Non accolte, dicono i sindacalisti, le richieste da loro avanzate per garantire il rigoroso rispetto del limite dei venti alunni per classe e la promozione di modifiche normative che sottraggono i dirigenti scolastici da responsabilità in merito alla manutenzione degli edifici. Insoddisfatti sono Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda anche rispetto alla mancata previsione di un concorso riservato agi assistenti amministrativi facenti funzione di direttori dei servizi generali amministrativi. "Tutto questo - dicono i sindacati - si aggiunge alla mancata attuazione degli impegni che avrebbero consentito a molti precari con almeno tre anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già a settembre, come non vi è alcuna certezza sulle risorse da destinare al rinnovo del contratto 2019-2021".
Flash mob, slogan e "distanziamenti" - A Milano gli addetti alle mense scolastiche hanno organizzato il loro presidio davanti alla Regione Lombardia, mentre i docenti si sono radunati all'Arco della Pace con molti "imbuti" in riferimento alla presunta gaffe del ministro Azzolina. A Torino i docenti si sono disposti con le "distanze sociali" in piazza Castello in un flash mob cercando di attirare l'attenzione sulla difficoltà di garantire la sicurezza in classe, mentre a Firenze i lavoratori della scuola hanno protestato nel segno della richiesta "No a classi pollaio, sì a rinforzare gli organici per riaprire a settembre in sicurezza".
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