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Irlanda, un italiano per due anni in carcere da innocente: "Ora mi hanno tolto tutto, anche i miei figli"

Lorenzo Osmari fu accusato di violenza sessuale da un amico dei suoi figli. Ora l'assoluzione e il rientro a Colleferro: "Qua un tizio si spaccia per me e affitta la mia casa. I figli? Non li posso vedere da 5 anni"

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Oltre due anni di carcere in Irlanda con l'accusa di uno stupro che non aveva mai commesso, poi l'assoluzione.

È la storia di Lorenzo Osmari, orafo di 58enne residente a Colleferro ed ex arbitro federale di karate. Viveva a Nenagh, capoluogo della contea irlandese di Tipperary insieme alla compagna e i loro quattro figli. Il 28 dicembre 2016 un amico dei suoi figli lo ha denunciato per violenza sessuale. Lui ha scontato due anni e un mese di carcere, poi è stato assolto dalla Corte penale centrale di Limerik "con verdetto unanime".

Le accuse

 Un'esperienza che lo ha segnato tragicamente. Ancora oggi infatti, Osmari non può rivedere la sua famiglia a causa di un divieto di avvicinamento all’appartamento dove abitano i figli e la ex compagna, "Una volta che si finisce in carcere, anche se poi viene dimostrata la propria innocenza, agli occhi degli altri si rimane sempre sporchi. Una macchia che nemmeno una sentenza di assoluzione lava via", dice oggi al Messaggero. 

L'arresto -

"L’accusa nei miei confronti è stata completamente inventata - spiega ancora Osmari - Nonostante non ci fosse un certificato medico che comprovasse le lesioni derivanti dai presunti abusi e nonostante non sia stato trovato il mio dna sul corpo di quel ragazzo, mi hanno rinviato a giudizio.

Secondo quanto riferito dall'orafo, il ragazzo, che oggi fa l'attore, aveva riferito di essere stato toccato nelle parti intime. "Avendo intuito che era disturbato, gli chiesi di non venire più a casa nostra. Quel 28 dicembre si presentò lo stesso e mi fece delle avances. Lo allontanai e gli dissi che avrei raccontato tutto a suo zio, poi aggiunsi: 'se ti avvicini di nuovo a mio figlio ti stacco la capoccia”. Una frase idiomatica che tradotta in inglese venne interpretata dai pm come una minaccia di morte. Temendo di essere scoperto, lui andò la sera stessa dalla polizia accusandomi di violenza sessuale. La mia famiglia gli ha creduto, è stata plagiata. Non vedo i miei figli da 5 anni, nonostante sia innocente".

 

L'ingiusta detenzione

 Osmari racconta anche l'esperienza traumatica del carcere "Ogni tanto tagliavano la gola o violentavano qualcuno in cella. Dopo tre giorni che non mi davano da mangiare, protestai e le guardie mi sbeffeggiarono: 'Stai tranquillo italiano, ora arriva la pasta'. E a fianco al piatto trovai degli escrementi", racconta. "Ho pregato molto e fatto yoga. Grazie a Dio ho trovato la serenità per affrontare quei mesi estenuanti - ricorda il 58enne - Sono uscito di galera il 31 maggio 2023, dopo l’assoluzione. Non avevo soldi, né documenti processuali: sono stato 7 giorni a Dublino elemosinando qualcosa da mangiare. L’ambasciata si è rifiutata di accogliermi, né mi ha procurato un avvocato o un biglietto per rientrare in Italia. A Colleferro ho ritrovato i miei appartamenti occupati da nigeriani, ai quali un uomo che si spacciava per me li aveva affittati. Il paradosso è che, risultando proprietario di quegli immobili, la Caritas non mi voleva dare nemmeno un piatto di fagioli".

 

Oggi Lorenzo Osmari afferma di voler chiedere all’Irlanda il risarcimento per ingiusta detenzione e "per avermi sottratto i figli". Anche il suo avvocato, Alexandro Maria Tirelli, direttore dell’Alta scuola estradizioni, ha annunciato: "Se il mio cliente non verrà risarcito, faremo ricorso alla Cedu".

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