A "Mattino Cinque" la testimonianza di Veronica: "Poca socialità? Deve essere adeguata allo sviluppo del bambino"
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La vicenda della famiglia nel bosco di Palmoli (Chieti) ha riacceso il dibattito sul fenomeno dell'homeschooling, scelta educativa sempre più diffusa che consente ai genitori di fornire l'istruzione ai propri figli in casa. Veronica, una madre residente di Milano, spiega a "Mattino Cinque" i motivi che l'hanno spinta ad abbracciare questo metodo.
"Gli esami sono in realtà dei colloqui tenuti dalla scuola per verificare che il bambino venga effettivamente istruito ma non vuole dire che debba essere al livello del programma ministeriale", dice. La "stella polare" in questo è il raggiungimento di competenze suggerite da un documento ufficiale rilasciato alle scuole dallo Stato in collaborazione con l'Unione Europea. "Se poi una persona non sa né leggere né scrivere bisogna contestualizzare perché non si può fare un calderone uguale per tutti", afferma la donna che sul livello di scolarizzazione dei figli di Nathan e Catherine Trevallion, appurato dalla tutrice, aggiunge: "Quei bambini sono bilingue e hanno uno sviluppo differente".
"Come si fa a mandare un bambino che non è mai stato inserito in un sistema scolastico davanti a un esame?", si domanda Veronica che sui rischi di scarsa socialità dell'homeschooling per la mancanza di interazioni quotidiane a scuola afferma: "La socializzazione deve essere adeguata allo sviluppo del bambino. Ci sono finestre di socialità che si aprono in un determinato momento che non è uguale per tutti e la famiglia deve mettere il bambino in determinati contesti sociali".