Confermato l'arresto

Giorgia e Milena travolte e uccise, l’investitore disperato davanti al giudice: "Perdonatemi"

Il 34enne polacco resta in carcere con l'accusa di duplice omicidio stradale aggravato. Guidava sotto effetto di cannabis. La sua difesa: "Un'altra auto mi ha abbagliato"

23 Set 2025 - 19:00
 © Ansa

© Ansa

È scoppiato in lacrime davanti al giudice Krzystof Jan Lewandoski, il 34enne polacco arrestato per aver investito e ucciso Milena Marangon e Giorgia Cagliani, le due ragazze di 21 anni travolte da un furgone sabato sera a Brivio, in provincia di Lecco. "Sono disperato per quanto accaduto", ha dichiarato tra le lacrime nel corso dell'udienza di convalida. Ha chiesto "perdono alle famiglie", visibilmente scosso. Secondo quanto riferito, l'uomo avrebbe cercato di prestare soccorso subito dopo l'impatto, ma per le giovani non c'era più nulla da fare: "Non avevano più il polso", ha detto al giudice. La Procura ha disposto la custodia cautelare in carcere. L'uomo è indagato per duplice omicidio stradale aggravato, avendo guidato sotto l'effetto di cannabis.

L'investitore chiede perdono: "Sono disperato per quanto accaduto"

 Durante l'interrogatorio di convalida tenuto presso il Tribunale di Lecco, Lewandoski si è mostrato profondamente scosso. "Ho visto un altro mezzo arrivare in senso contrario e sono rimasto abbagliato dai fari", ha spiegato, cercando di chiarire la dinamica dell'incidente. A seguito di quella manovra avrebbe perso il controllo del veicolo, finendo contro le tre ragazze. Due di loro, Giorgia e Milena, sono morte sul colpo. La terza, Chiara, è sopravvissuta. L'uomo ha poi aggiunto di essersi precipitato verso i corpi nel tentativo di soccorrerle, ma era già troppo tardi.
Il giudice per le indagini preliminari, Salvatore Catalano, ha convalidato l'arresto e disposto la misura della custodia cautelare. L'uomo, risultato positivo al narcotest, è stato arrestato con l'accusa di omicidio stradale aggravato. Si attendono ora ulteriori accertamenti tossicologici per chiarire tempi e quantità di assunzione delle sostanze.

"Un'altra auto mi ha abbagliato"

 Durante l’interrogatorio, il 34enne ha raccontato di essere stato abbagliato dai fari di un mezzo che arrivava in senso opposto. "Ho visto un altro mezzo arrivare in senso contrario e sono rimasto abbagliato dai fari", ha dichiarato Lewandoski. Secondo la sua versione, proprio in quel momento avrebbe perso il controllo del veicolo, sterzando e investendo le tre ragazze. La dinamica è ora al vaglio degli inquirenti. La Procura di Lecco ha disposto accertamenti anche sul secondo mezzo citato, per verificare se possa aver avuto un ruolo nell’incidente. Gli approfondimenti tecnici, insieme ai risultati degli esami tossicologici, saranno determinanti per chiarire la sequenza esatta dei fatti e il grado di responsabilità dell’indagato.

Il racconto del padre: "Mi possono coprire d'oro, voglio solo mia figlia"

 A parlare con dignità e dolore è stato anche Eddy Cagliani, padre di Giorgia. In un'intervista rilasciata a Repubblica, ha voluto sottolineare che non cerca vendetta: "Non cerco il male di nessuno, non sono così cattivo. Mia figlia non me la dà indietro nessuno". L'uomo ha poi raccontato con commozione gli ultimi momenti trascorsi con la figlia: una pizza fatta in casa, una corsa per prendere la Coca Cola che Giorgia desiderava, il tempo impiegato dalla ragazza per scegliere l'abito da indossare per la festa. Fino a quel saluto, prima dell'uscita.
"Ci ha salutato ed è scesa", ha detto il padre. La telefonata dei carabinieri è arrivata poco dopo mezzanotte. "Eravamo già a dormire. Ci hanno detto di andare subito al pronto soccorso. Mia moglie, che lavora lì, non sapeva nulla. Poi è arrivato il maresciallo: erano morte sul colpo".

L'amica sopravvissuta: "Vivrò per voi"

 Sopravvissuta all'impatto, Chiara Consonni ha affidato ai social parole di dolore e affetto per le amiche scomparse. "Tanti sorrisi e momenti felici… Purtroppo non abbastanza. Vi voglio bene. Sarete sempre nel mio cuore. Vivrò per voi", ha scritto. Chiara era con Giorgia e Milena quella sera. Le tre ragazze si stavano dirigendo alla festa paesana di Brivio, uno degli eventi più frequentati del territorio. L'incidente è avvenuto in via per Airuno, una strada secondaria ma molto trafficata. Dopo l'accaduto, tutte le iniziative legate alla festa sono state sospese in segno di lutto.

Cosa è successo a Brivio sabato sera

 I fatti risalgono alla sera del 21 settembre. Le tre ragazze stavano camminando lungo una strada periferica del paese per raggiungere la festa, quando sono state travolte da un furgone. L'impatto è stato violento e non ha lasciato scampo a due di loro. Secondo quanto ricostruito, il mezzo era guidato da Krzystof Lewandoski, residente in Polonia e giunto in Italia per ritirare una bicicletta. L'uomo non ha precedenti penali. Dopo l'impatto, si è fermato e ha chiamato i soccorsi. Ma il tentativo di aiuto è stato vano.

Le indagini e i prossimi passi della Procura

 Oltre al narcotest già eseguito, sono in corso ulteriori approfondimenti per accertare l'esatto momento dell'assunzione delle sostanze da parte del conducente. La Procura sta anche valutando il ruolo di un secondo veicolo che, secondo la versione dell'arrestato, avrebbe avuto un impatto sulla visibilità. Nel frattempo, si attende il nullaosta per celebrare i funerali, che potrebbero svolgersi in forma congiunta. Le comunità di Paderno d'Adda, Robbiate e Brivio si preparano a rendere omaggio alle giovani vittime in un clima di dolore condiviso.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri