Chiara Consonni, 20 anni, "è sotto shock. Le ha viste a terra davanti ai suoi occhi ed è chiaro che si sente una miracolata", ha raccontato ancora la madre della giovane
"Tanti sorrisi e momenti felici...purtroppo non abbastanza. Vi voglio bene. Sarete sempre nel mio cuore. Vivrò per voi". Con queste parole, affidate a una storia sul suo profilo Instagram accompagnata da uno scatto che le ritraeva tutte e tre insieme, Chiara Consonni ha voluto ricordare Giorgia Cagliani e Milena Marangon, le due amiche 21enni travolte da un furgone e uccise sabato sera a Brivio (Lecco). La giovane è miracolosamente sopravvissuta all'incidente perché - ha spiegato la madre al Corriere della Sera - stava camminando qualche metro dietro le due amiche ed era occupata a disattivare il navigatore dal telefonino.
Sabato sera le tre ragazze avevano appena parcheggiato nei pressi della palestra comunale di Brivio e stavano raggiungendo a piedi la festa del paese, molto partecipata. Il tratto di strada, via per Airuno, è una provinciale a carreggiata stretta, priva di marciapiede in quel punto. Le giovani camminavano in fila sul margine della carreggiata - Giorgia e Milena più avanti, Chiara qualche metro dietro - quando, improvvisamente, sono state travolte dal furgone proveniente alle loro spalle. Il veicolo, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe urtato prima un'auto in sosta e successivamente investito le due ventunenni.
"È sotto shock, non se la sente proprio di ricordare quei terribili momenti. Le ha viste a terra davanti ai suoi occhi ed è chiaro che si sente una miracolata", ha raccontato ancora la madre della 20enne. Chiara, infatti, è stata la prima a notare i corpi di Giorgia e Milena. Per le due ragazze non c'è stato nulla da fare, l'impatto con il furgone che le ha investite è stato devastante. L'uomo alla guida, un cittadino polacco di 34 anni risultato positivo alla cannabis, è stato arrestato per omicidio stradale. Il conducente ha raccontato di aver travolto le ragazze dopo una manovra brusca effettuata per evitare un'altra vettura che procedeva in direzione opposta. Ma la sua versione è ritenuta poco credibile. Nelle prossime ore si terrà l'udienza di convalida del fermo. Il 34enne potrebbe insistere con la sua tesi oppure avvalersi della facoltà di non rispondere.