"Gli ho chiesto di perdonarmi, mi ha augurato il meglio e forse ci incontreremo", ha commentato il 19enne accusato di aver minacciato la ex fidanzata
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Gino Cecchettin, il padre di Giulia, ha parlato con il 19enne ferrarese accusato di aver minacciato la propria ex e che aveva descritto Filippo Turetta come un "esempio modello". Lo riferisce Il Gazzettino, che riporta anche il commento del ragazzo: "È una persona straordinaria, mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. Mi ha chiesto un po' di me, di aggrapparmi alle mie passioni, ai miei talenti, io gli ho chiesto di perdonarmi, mi ha augurato il meglio e forse ci incontreremo". "Speriamo sia sincero e che non importuni più la vittima, che è la cosa importante", ha dichiarato Cecchettin dopo la telefonata.
Il giovane aveva scritto sui social "cose da comprare: mappa d'Italia, scotch, sacchi dell'immondizia, coltelli, soldi per la benzina. Turetta esempio modello". Il 19enne era stato fermato dai carabinieri, in Veneto, mentre in treno cercava di raggiungere l'ex fidanzata che l'aveva denunciato per maltrattamenti. Addosso gli investigatori gli avevano trovato le forbici con cui avrebbe terrorizzato l'ultima volta la ragazza. Ora, secondo quanto riporta Il Gazzettino, il giovane è ricoverato in ospedale, nel reparto di Psichiatria, e gli verrà notificato il divieto di avvicinamento alla ex con braccialetto elettronico. La sua ex fidanzata, invece, si trova in una struttura protetta.
"Chiedo scusa anche a loro. Ribadisco che pagherò per quello che ho fatto e va benissimo così. Possono stare tranquilli: non li minaccerò più, non li chiamerò più, non mi avvicinerò più a loro o alle loro case. Voglio voltare pagina. Non succederà mai più niente, hanno la mia parola e spero che un giorno possano perdonarmi", ha dichiarato il giovane riferendosi alla ex e alla sua famiglia.
Dopo aver saputo delle sue parole e di quelle di un altro ragazzo arrestato a Busto Arsizio, in provincia di Varese, che aveva scritto a sua volta sui social "capisco Turetta", Cecchettin si era chiesto: come può l'assassino di una ragazza essere "un modello" per qualcuno? "Vorrei veramente un confronto" con loro, aveva detto Cecchettin, rivolgendosi a un gruppo di studenti delle scuole superiori. "Secondo me - aveva spiegato - è proprio a loro che dovremmo parlare perché chi esalta la violenza forse ha più bisogno di altri di capire che c'è un modo nuovo di parlare". "Dovremmo cercare il confronto, non l'attacco", aveva aggiunto Cecchettin. "Vorrei che questi giovani - aveva proseguito - passassero una settimana della vita di Turetta oggi". Filippo, 23 anni, sta scontando da dicembre 2024 l'ergastolo nel carcere di Verona.
"Mi fanno molta pena. Che modello può essere una persona che deve passare la vita in carcere?", aveva chiesto Gino rivolgendosi ai ragazzi che lo ascoltavano. E, ora, è arrivata la telefonata con il 19enne.