Il papà di Giulia incontra gli studenti delle scuole secondarie: "Con la Fondazione stiamo creando elementi valoriali"
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Ai giovani Gino Cecchettin dice "di essere sé stessi e di non avere paura di mostrarsi per quello che sono e così forse si incontra il vero amore, che non è prevaricazione e vivere la vita degli altri, ma è solamente donare sé stessi". Il papà di Giulia, uccisa dall'ex fidanzato, lo ha fatto incontrando gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Terni per un "Dialogo aperto sull'educazione al rispetto, sul contrasto agli stereotipi, sulla prevenzione della violenza di genere".
"Non sono un educatore - ha detto Cecchettin - ma parlo a loro come genitore portando la mia esperienza. Insieme alla Fondazione abbiamo un comitato scientifico che sta creando elementi valoriali che cerchiamo di proporre. Oggi c'è l'esperienza di un vissuto dolorosissimo e spero che dalla storia di Giulia possano capire qualcosa. Parlo di femminicidi e vorrei portare la voce anche di tutti quei genitori che non hanno la forza perché oppressi dal dolore e far sì che ce ne siano sempre meno di queste tragedie". Secondo Cecchettin "le Istituzioni possono fare tantissimo". "Da un lato possono aiutare a sostenere le vittime di violenza e dare voce ai centri che se ne occupano e dall'altro cercare di capire la causa della violenza di genere e trovare una risposta", ha aggiunto.