Dall'autopsia nessuna risposta sulle cause della morte. Ora si attendono i risultati delle perizie richieste dalla Procura
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Dopo un anno e mezzo, la Procura di Parma ha dato il nulla osta per la sepoltura di Alessandra Ollari, la donna uscita di casa nel giugno 2023 a Calestano e scomparsa: i resti del suo corpo vennero ritrovati nel febbraio 2024 in un'area verde, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. Dopo aver inizialmente ipotizzato la scomparsa volontaria, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti. Ma l'autopsia non è riuscita a stabilire le cause della morte. Così il procuratore capo Alfonso D'Avino ha richiesto due consulenze specialistiche: in attesa dell'esito è arrivato il via libera ai funerali, che si sono svolti nella chiesa del paesino del Parmense in cui la donna viveva.
Dopo la scomparsa, il compagno aveva raccontato che Alessandra Ollari, 53 anni, era uscita per fare la spesa. Ma non aveva mai fatto ritorno a casa. E otto mesi dopo la scomparsa, che inizialmente era stata attribuita a un allontanamento volontario, era stato ritrovato il corpo. Dato che l'autopsia non era riuscita a dare risposte certe, la Procura ha richiesto due consulenze specialistiche. La prima è stata affidata all'antropologa forense Giulia Caccia, e la seconda al medico legale ed entomologa Valentina Bugelli, responsabile della Medicina legale di Parma.
Al momento non è trapelato nulla sull'esito degli accertamenti, ma secondo quanto scrive la Gazzetta di Parma i due specialisti si sarebbero concentrati in modo particolare su una possibile lesione dello ioide, l'osso alla base del collo che può fratturarsi in caso di strozzamento o strangolamento. E il procuratore stesso non si è sbilanciato: al quotidiano, si è limitato a sottolineare che "al momento, nulla si può dire: si tratta di esami molto complessi". Le conclusioni non sono state ancora notificate nemmeno alle parti offese, cioè i parenti di Alessandra e al compagno, i cui consulenti hanno potuto comunque assistere agli accertamenti.