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Genzano, la mamma della bambina picchiata dal compagno ritratta: "Solo odio per lui, falso quanto detto di me"

A “Pomeriggio Cinque” le parole di Sara, che smentisce di voler coprire il compagno. Intanto le condizioni della piccola migliorano, ma i medici restano prudenti

Genzano, la mamma della bambina picchiata dal compagno ritratta:
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Botte, graffi e morsi. Il corpo della piccola Alice - nome di fantasia - porta i segni della violenza di Federico Zeoli, che ora si trova nel carcere di Velletri con l'accusa di tentato omicidio. Intervistata dal "Messaggero", Sara avrebbe dichiarato di condannare il compagno per il terribile gesto ma di non volerlo lasciare.

Lei stessa smentisce però tutto a "Pomeriggio Cinque", al quale avrebbe rilasciato la sua prima intervista in assoluto. "Non sto affatto bene, al pensiero che la mia bambina sia lì dopo quello che lui le ha fatto, mentre i giornali scrivono su di me cose che io non ho mai detto. La gente pensa sia io la cattiva, che lo amo e lo sto coprendo, ma non è vero: io lo odio e deve marcire là dentro, deve morire lentamente".

Sara è madre di tre figli, una bimba di cinque anni e due gemelle di 22 mesi. Inizialmente viveva con il padre finché, pochi mesi fa, ha conosciuto Federico Zeoli. "Volevo cambiare vita, averne una migliore", spiega la ragazza raccontando di come è iniziata la relazione. "Ci siamo scambiati il numero, abbiamo cominciato a parlare e ci siamo innamorati. Due mesi fa mi sono trasferita da lui, che vive solo in una casa in affitto".

"Non è assolutamente vero quello che scrivono sui giornali in merito al padre delle mie figlie, che mi avrebbe minacciato con un coltello al punto da farmi perdere un occhio", aggiunge. "Io ho perso la vista perché a quattordici anni mi si è distaccata la retina. Ora porto una protesi. Il padre delle bambine non è una persona violenta, vuole loro bene, anche se fra me e lui ci sono stati dei litigi come in tutti i rapporti".

"Quel giorno dovevo andare da mio padre", racconta poi rievocando il terribile momento in cui Federico Zeoli ha picchiato Alice. "A un certo punto, verso le otto, lui (Federico) mi chiama per dirmi di tornare subito a casa perché la bambina aveva perso i sensi. Era agitato e piangeva. Gli ho detto di calmarsi e spiegarmi la situazione: mi ha detto di avere dato un bicchiere d'acqua alla bambina e che subito dopo le si sono rovesciati gli occhi, ha rigettato e ha persi i sensi. Sono le ultime parole che ci siamo scambiati".

"Mi sono fatta subito portare a casa da un'amica e l'ho trovato sulla porta con la bambina in braccio. La luce non era molta e Alice era vestita, tutta sporca di vomito, perciò non mi sono accorta di nulla. Sono solo riuscita a intravedere che era verde sul volto, sulla fronte, sulle guancine - segni di ematomi. Ho lasciato le altre due figli con lui e sono immediatamente corsa all'ospdedale di Genzano, ma la sicurezza mi ha detto di recarmi all'ospedale nuovo. Ho chiamato l'ambulanza e in venti minuti ancora non era arrivato nessuno, alla fine una pattuglia della polizia ci ha scortate fino a lì".

"Quando i medici l'hanno spogliata mi sono resa conto che gli stessi segni sul volto li aveva anche sul corpicino. Ematomi, segni di morsi, di tutto. Ho ripetuto la versione di Federico, raccontando l'accaduto. La polizia è subito tornata a casa mia per controllare la situazione: davanti agli agenti lui ha raccontato la verità - continua Sara con la voce rotta dal pianto - e cioè che l'aveva picchiata fino a farla svenire perché non poteva più sentirla piangere Ora si trova in carcere ma ci tenevo a specificare che tutto quanto scritto sui giornali o su internet è falso. Non è vero che lo amo, che lo perdono o lo aspetto, non è assolutamente vero. Per lui provo qualcosa di indescrivibile, non doveva assolutamente toccarle né sfiorarle".

Quando Barbara D'Urso le fa notare tuttavia che alcuni segni, secondo i medici, sono più vecchi, Sara risponde che il compagno non è mai stato aggressivo nei suoi confronti o in quelli delle bambine, né ha mai alzato i toni. "Era una persona che ci voleva bene, veramente. In due mesi mai niente". Eppure c'è anche la testimonianza dei vicini, secondo cui nei giorni precedenti le bambine urlavano e piangevano tantissimo. "Mi è venuto il sospetto che il suo atteggiamento amorevole fosse tutta una finta per conquistarmi, per stare con me".

"Ora sono distrutta, hanno messo le mie figlie in una struttura protetta e non mi vogliono dire nulla a riguardo. Temo di non essere considerata una mamma idonea ma lo ripeto, i giornali hanno aggravato la situazione mettendomi in bocca cose che io non ho mai detto né penso. Non ho parlato con nessuno prima di oggi".