
Numeri di telefono scritti a penna sulla t-shirt indossata durante il viaggio della speranza verso l'Europa, solcando il Mediterraneo. Numeri "ripetuti e scritti ovunque". E' così che viaggiava un migrante in fuga dalla Libia, preso a bordo dalla nave di soccorso Sea-Eye 4, dopo che era stato salvato dall'equipaggio del veliero Nadir della ong Reqship. L'uomo era rimasto in balia delle onde con altri 88 compagni di viaggio per tre giorni senza cibo e senza acqua. "La più grande paura di questo sopravvissuto - scrive l'associazione sui suoi canali social pubblicando la foto della t-shirt appesa ad asciugare - è di annegare e che nessuno informi la sua famiglia. Quindi durante il viaggio ha indossato la maglietta con i contatti dei suoi cari da avvisare nel caso qualcuno avesse trovato il suo cadavere". Intanto, 600 migranti hanno lasciato l'hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa, a bordo della nave Diciotti della Guardia costiera. Verranno trasferiti a Porto Empedocle. A piccoli gruppi, scortati dalla polizia, - priorità viene data a donne, famiglie, minorenni e soggetti deboli, - vengono portati su dei pulmini e raggiungono Cala Pisana dove è ancorata la nave Diciotti. Per la precisione, il comandante della unità ritiene opportuno far visitare dal personale medico i 599 in partenza per evitare casi Covid. Un migrante non è stato imbarcato perché ha la tosse e non è escluso che qualche altro, non in perfetto stato di salute, possa venire non accettato a bordo della nave della Guardia costiera. Su disposizione della prefettura di Agrigento che opera d'intesa con il Viminale, trasferiti altri 80 migranti che con il traghetto di linea Cossydra hanno raggiunto sempre Porto Empedocle. Con un altro traghetto di linea, il Sansovino, sono partiti 151 minorenni non accompagnati.
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