DOPO IL NO RICEVUTO DALL'ASL

Fine vita, associazione Coscioni: 79enne ligure con neuropatologia morto in Svizzera con il suicidio assistito

L'uomo è stato accompagnato da Roberta Pelletta e Cinzia Fornero, iscritte a Soccorso Civile, che fornisce assistenza alle persone malate che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all'estero

24 Set 2025 - 12:11
 © Tgcom24

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Dopo il diniego al fine vita ricevuto dall'Azienda sanitaria locale, un 79enne ligure, affetto da patologia neurodegenerativa, è morto in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. L'uomo è stato accompagnato da Roberta Pelletta e Cinzia Fornero, iscritte a Soccorso Civile, l'associazione che fornisce assistenza alle persone malate che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all'estero, e di cui è presidente e rappresentante legale Marco Cappato.

Comunicava solo tramite gesti

 L'anziano era affetto da una malattia neurodegenerativa progressiva irreversibile, che lo ha portato a una totale perdita della capacità di parlare e a gravi disturbi motori. Comunicava solo tramite gesti e, a fatica, con un tablet. Era totalmente dipendente da assistenza quotidiana continua e oltre alla sua malattia, a causa di tromboembolia polmonare era in terapia e con insufficienza respiratoria per la quale dipendeva dall'ossigeno terapia durante il sonno.

Il no dell'Asl al fine vita

 "Nonostante tutto questo - si legge nella nota di Soccorso civile -, secondo il Servizio sanitario della Regione Liguria, l'anziano non dipendeva da alcun trattamento di sostegno vitale, uno dei requisiti poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita in Italia, sulla base della sentenza "Cappato-Antoniani" 242/2019 della Corte costituzionale. L'anziano aveva chiesto la verifica delle condizioni a febbraio 2025. Dopo le visite della commissione medica, a maggio, era arrivato il diniego.

L'uomo si è rivolto all'associazione Coscioni

 A quel punto, assistito dal gruppo legale dell'Associazione Luca Coscioni, coordinato dall'avvocata Filomena Gallo, l'anziano aveva presentato un'opposizione alla decisione della Asl chiedendo la rivalutazione del requisito del trattamento di sostegno vitale alla luce della giurisprudenza costituzionale che chiarisce cosa deve intendersi per sostegno vitale. Le nuove visite erano state effettuate a luglio, ma all'uomo non era mai arrivata una risposta e, non volendo aspettare altro tempo in condizioni di sofferenza per lui intollerabile, aveva deciso di andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito.

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