Inchiesta penale prosegue

Eredità Agnelli, fratelli Elkann fanno accordo col Fisco: versano 175 milioni ma senza ammettere colpe

Intesa tra i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann e l’Agenzia delle Entrate per chiudere una complessa vicenda tributaria legata all’eredità di Marella Agnelli. Le indagini penali restano in corso a Torino

13 Lug 2025 - 12:44
 © Ansa

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Un'intesa da 175 milioni di euro mette la parola fine al contenzioso fiscale tra i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann e l'Agenzia delle Entrate. Al centro della vicenda, gli oneri tributari legati all'eredità di Marella Agnelli, vedova dell'Avvocato Gianni Agnelli. Il pagamento, effettuato senza alcuna ammissione di colpa, mira a chiudere una pagina dolorosa per la famiglia. "Definizione senza alcuna ammissione, neppure tacita o parziale", ha dichiarato un portavoce. L'accordo, tuttavia, non archivia l'intera vicenda: a Torino prosegue infatti l'inchiesta penale per presunta frode fiscale e truffa ai danni dello Stato.

I dettagli dell'accordo con il Fisco

 I fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann hanno raggiunto un'intesa con l'Agenzia delle Entrate relativa agli oneri fiscali derivanti dall'eredità della nonna, Marella Agnelli, vedova dell'Avvocato Gianni Agnelli. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, l'accordo prevede un versamento di 175 milioni di euro, somma che comprende imposte non versate, sanzioni e interessi. Un portavoce della famiglia ha precisato all'Ansa che la definizione della controversia è avvenuta "senza alcuna ammissione neppure tacita o parziale della fondatezza delle contestazioni inizialmente ipotizzate". L'obiettivo, ha spiegato ancora il portavoce, è stato quello di "chiudere rapidamente e definitivamente una vicenda dolorosa sul piano personale e familiare".

Le indagini della procura di Torino

 Nonostante l'accordo fiscale, prosegue l'inchiesta penale della procura di Torino. L'indagine si concentra su presunti reati di frode fiscale e truffa ai danni dello Stato. In particolare, viene contestata la fittizia residenza svizzera di Marella Agnelli, utilizzata - secondo gli inquirenti - per sottrarre all'imposizione fiscale italiana beni di grande valore. Nel settembre 2024 erano stati disposti sequestri per un totale di 74,8 milioni di euro. Tra i beni sotto sequestro: rendite vitalizie, patrimoni occultati tramite trust offshore e quote societarie. Le misure hanno coinvolto anche il commercialista Gianluca Ferrero e un notaio svizzero, oltre agli stessi Elkann. Gli Elkann hanno sempre contestato la linea della procura negando l'esistenza di un "patrimonio occulto".

John Elkann potrebbe chiedere misura alternativa al processo

 Gli avvocati della famiglia Elkann hanno sempre sostenuto la legittimità delle operazioni patrimoniali e la regolare dichiarazione dei beni ereditati. Con il pagamento, John Elkann apre ora la strada alla possibilità di richiedere la "messa alla prova", misura alternativa al processo prevista dall'ordinamento penale italiano per alcune tipologie di reati tributari. Fonti vicine agli Elkann sottolineano come l'accordo con il Fisco non sia una rinuncia a difendersi, ma un passo per "evitare un lungo contenzioso e restituire serenità alla famiglia".

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