PER UN PROBLEMA BUROCRATICO

Enna, malato di cancro rimane senza pensione d'invalidità: "Costretto a sospendere le cure"

A Piazza Armerina un uomo di 60 anni protesta davanti al Municipio: "Vivo grazie alla Caritas e all'aiuto dei vicini"

23 Set 2025 - 19:12
 © Ansa

© Ansa

Da sei anni combatte contro un tumore, ma da quasi uno vive anche una battaglia contro la burocrazia. Michelangelo Perla, 60 anni, è malato oncologico e da circa un anno non percepisce più la pensione d'invalidità che gli era stata concessa dopo un delicato intervento allo stomaco e una successiva diagnosi di embolia polmonare che lo rende inabile al lavoro. "Sono stato costretto a sospendere le cure oncologico" ha dichiarato. La sua protesta è silenziosa ma carica di dignità: ogni giorno si reca in piazza Garibaldi, davanti al Municipio di Piazza Armerina, in provincia di Enna, per chiedere un aiuto concreto dalle istituzioni.

Una pensione revocata e nessun sostegno continuativo

 "La pensione era minima, circa 600 euro al mese" ha raccontato il 60enne al quotidiano "La Sicilia" - Ma mi permetteva di vivere senza dover chiedere nulla a nessuno". Una somma ridotta ma vitale, revocata a quanto pare per motivi burocratici che sono ora al centro di un ricorso al giudice del lavoro, promosso grazie all'assistenza legale gratuita. L'udienza è fissata per fine novembre, ma nel frattempo Michelangelo è rimasto senza alcuna forma di sostegno. Si è rivolto al Comune per ottenere un contributo dal settore della solidarietà sociale, ma anche in questo caso i risultati sono stati del tutto insufficienti. "Ho lavorato per tre mesi come giardiniere con un sussidio irrisorio - ha continuato - ma non si è trattato di un aiuto stabile".

Da un anno senza cure oncologiche

 Michelangelo, senza reddito e senza mezzi, ha dovuto sospendere le cure oncologiche: "Non ho neanche i soldi per il pullman per andare all'ospedale di Enna - ha raccontato - non mi vedono da un anno nel reparto di oncologia". A sostenerlo, in questo momento, è la solidarietà di singoli cittadini: il farmacista, che gli fornisce gratuitamente i medicinali; la Caritas; i vicini di casa e sua figlia. "Se non fosse per loro, non avrei nulla con cui vivere. Neanche il pane - ha confessato - Sono giorni che sto qui davanti al Comune e nessuno dell'amministrazione si è avvicinato, come se non esistessi".

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri