Saman Abbas, il padre accusa il fidanzato: "È stato lui a rapirla e ucciderla"
A "Quarto Grado" le convinzioni dell'uomo, esposte dal suo avvocato: "Si punta il dito senza avere prove"
"Per noi i colpevoli della morte di Saman Abbas sono o il fidanzato o qualcuno nella comunità italiana". Così, in un servizio di "Quarto Grado", si esprime l'avvocato del padre della ragazza, la ragazza trucidata a Novellara (Reggio-Emilia), riportando le parole del proprio assistito.
"La ragazza è stata rapita e uccisa, i genitori non c'entrano niente e neanche la famiglia", continua l'uomo, sottolineando che era stata proprio Saman a chiedere loro di andare in Pakistan, con la promessa di raggiungerli quanto prima.
Quindi, nel collegamento con il suo avvocato, prosegue: "È stato incolpato Danish, per esempio, ma, al momento, né noi né voi possiamo dire cosa sia successo realmente", conclude l'avvocato. "Si punta il dito senza avere prove".
Shabbar punta quindi il dito anche contro lo stato italiano, che "ha forzato Saman a finire la scuola e l'ha portata in questa comunità in cui non si sapeva che tipo di persone ci fossero". La sua attenzione si sposta proprio sulla comunità italiana, che a suo dire le avrebbe sottratto i documenti per tornare in Pakistan.
Infine, la trasmissione di Retequattro torna a incolpare il fidanzato: "Ha detto che Saman non aveva il telefono, ma come sono stati inviati i messaggi vocali? Forse lui stesso ha voluto fare uccidere Saman".
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