A "Dritto e Rovescio"

Piacenza, viaggio nel mondo delle baby gang tra armi e coltelli

"Dritto e rovescio" ha incontrato i membri di uno dei gruppi che terrorizzano la città: "Il carcere? Lo mettiamo in conto"

26 Set 2025 - 09:23
 © Da video

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"Il carcere? Lo mettiamo in conto". Le telecamere di "Dritto e Rovescio" sono andate a Piacenza per documentare da vicino il mondo delle baby gang che hanno in pugno la città. Tra armi e coltelli, il programma di Rete 4 ha incontrato alcuni ragazzi che, a volto coperto, hanno raccontato il loro stile di vita regolato dalla criminalità.

Nessuna paura del carcere

 "A noi ci interessano solo i soldi, da ottenere in ogni maniera - racconta uno di loro -, se capiamo che possiamo fare quei soldi con lo spaccio, spacciamo. Se serve fare delle rapine, rapiniamo. Il carcere? Non ci spaventa, lo mettiamo in conto. Andare a lavorare per poco più di mille euro al mese, in Italia non si vive più, si sopravvive. C'è chi va in giro in Ferrari e chi non ha i soldi per comprare i pannolini al figlio. Non è democrazia questa".

La guerra urbana

 Nelle zone buie della periferia di Piacenza, ci si gioca il territorio con la violenza. La legge di strada ha delle regole ben precise. Su tutte a regnare è quella del rispetto: "Chi sono i nemici? Sono quelli che ci mettono i bastoni tra le ruota negli affari - spiegano i ragazzi intervistati dal programma di Rete 4 -. Siamo tanti, egiziani, marocchini, albanesi: è una guerra". Le armi non vengono nascoste, anzi, mostrate con un certo orgoglio: anche alle telecamere della televisione. Uno di loro mostra un machete da cinquanta centimetri, segno di potere e controllo sul territorio.

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