La Cassazione ha dato ragione a un cittadino che otterrà oltre 20mila euro per un incidente del 2008 avvenuto a Pavullo. Per i giudici basta dimostrare il nesso tra l'animale e il danno
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La Regione Emilia-Romagna dovrà risarcire con oltre 20mila euro un cittadino per un incidente del 27 luglio 2008, quando un cinghiale, sbucato all'improvviso sulla strada, travolse e distrusse la sua auto. L'uomo, per quell'episodio avvenuto a Pavullo, in provincia di Modena, aveva fatto causa, oltre che alla Regione, anche a Comune e Provincia. E la sentenza della Cassazione gli ha dato ragione.
La vicenda giudiziaria si è chiusa dopo 15 anni. In principio il tribunale di Modena aveva respinto la richiesta di risarcimento dell'automobilista, che però non si era arreso e in Appello aveva visto riconosciute le sue ragioni, come riporta la Gazzetta di Modena: la Corte di Bologna decise di condannare al risarcimento Regione e Comune, ma non la Provincia.
E a nulla è servito il ricorso in Cassazione della Regione, secondo la quale la responsabilità era della Provincia a cui era stata trasferita la gestione della fauna selvatica. Inoltre, sempre secondo la Regione, il cittadino avrebbe dovuto dimostrare la colpa dell'ente.
Secondo i giudici, però, per gli incidenti causati dalla fauna selvatica l'ente pubblico risponde automaticamente in quanto proprietario e gestore degli animali, a prescindere dalla colpa (in base all'articolo 2052 del codice civile). La Cassazione ha stabilito che la responsabilità civile ricade sempre sulla Regione dal momento che la fauna selvatica, in quanto patrimonio indisponibile dello Stato, è affidata alla gestione della Regione stessa, che dunque non può sottrarsi al risarcimento.
La Regione dovrà dunque versare 20.300 euro all'automobilista e sostenere le spese legali: è di sua competenza la tutela dei cittadini, così come la prevenzione e la gestione della fauna selvatica ed eventualmente il risarcimento per i danni da essa causati.