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Disinfezione hi-tech contro il contagio: negli ospedali delle zone rosse il robot che combatte il coronavirus

Unʼazienda specializzata di Vimercate perlustra ogni giorno sale operatorie, ambulanze, camere di degenza nelle case di cura invase dai malati di Covid-19 per ripulirle da tutti gli agenti patogeni

Microdefender, in azione i tecnici della disinfezione di alta qualità

I medici e gli infermieri sono in prima linea contro l'emergenza coronavirus. Ma in trincea ci sono anche loro, i supertecnici che ripuliscono gli ambienti potenzialmente tossici (camere d'ospedale, corridoi, ambulanze) eliminando virus, batteri, spore pericolose per l'uomo. Sono le squadre intervenute all'ospedale di Codogno pochi minuti dopo che era scattato l'allarme, con i loro sistemi sofisticati, per una disinfezione di alta qualità 

Il robot che ha ripulito Codogno - Sono gli uomini del sistema di alta disinfezione denominato Microdefender, costituito da dispositivi medici registrati al ministero della Salute, che fa capo a Work In Progress Biomedical start-up innovativa di Vimercate (Monza-Brianza). Da quel maledetto 28 febbraio, il giorno in cui il virus palesò la sua presenza nel nostro Paese con il caso di Mattia, ormai noto come Paziente 1, ogni giorno il loro robot entra in azione nella struttura dell'area più rossa d'Italia, per disinfettarla a fondo.

 

Via tutti gli agenti patogeni - "Il robot con cui agiamo è un piccolo macchinario delle dimensioni di un trolley, che eroga un prodotto disinfettante in grado di liberare l'ambiente trattato da qualsiasi agente patogeno - spiega il dottor Marco Ravasi, responsabile dell'area tecnologie dell'azienda -. Microdefender è un atomizzatore che utilizza un prodotto chimico a base di perossido di idrogeno con cui i nostri tecnici saturano gli ambienti chiusi degli ospedali abbattendo batteri e virus presenti su ogni superficie, compreso il temutissimo coronavirus". Con questo robot vengono trattate sale operatorie e camere di degenza, Pronti soccorso e ambulanze e, quando ce ne sono le condizioni, anche le terapie intensive. Ogni intervento di Microdefender è tracciato e certificato e registrato su una piattaforma network. 

 

Stop al virus con la disinfezione - Dopo Codogno, dove la disinfezione viene attuata quotidianamente dall'inizio dell'emergenza, l'azienda ha allargato il suo raggio d'azione a tutti gli ospedali diventati tristemente famosi per l' "invasione" dei malati da Covid-19. Da Casalpusterlengo a Sant'Angelo Lodigiano e Lodi, fino a Parma, Bergamo e Brescia. "La nostra collaborazione con gli ospedali, grandi e piccoli, è in atto da tre anni - racconta il direttore generale Massimo D'Anzuoni -. Da quando quel virus è sbarcato in Italia, i nostri interventi si sono moltiplicati per far fronte a una domanda che cresce ogni giorno a ritmi forsennati. Abbiamo messo la nostra esperienza al servizio della lotta al virus, e ne siamo orgogliosi. E non ci fermeremo fino a quando questa terribile epidemia non sarà debellata".  

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