Ddl Zan, l'istituto G.Veronesi: a scuola il 36% dei casi di bullismo omofobico
Per invertire questo trend, secondo il direttore generale Scalfi occorre "ripensare i concetti di rispetto e tolleranza"

Il dibattito sul ddl Zan tocca anche l’istituzione scuola. "Il 74% dei ragazzi omosessuali tra 13 e 26 anni dichiara di aver subito almeno un episodio di bullismo omofobico" ha sottolineato Laura Scalfi, direttore generale dell’Istituto Giuseppe Veronesi e del Liceo Steam International. "Nell’ultimo anno le violenze contro la comunità Lgbt in Italia sono aumentate del 9% e il 36% degli abusi è avvenuto a scuola”.
Per invertire questo trend, secondo Scalfi, occorre "un ripensamento dei concetti di rispetto e tolleranza" e che il cambiamento parta proprio dalla scuola attraverso “un'educazione alla comprensione, all'apertura, alla laicità e alla liceità del dubbio e dell'accettazione verso stessi e verso gli altri".
L'istituto sottolinea che la scuola dovrebbe essere inclusiva e tendere alla valorizzazione delle qualità di ciascuno nelle proprie relazioni interpersonali e all’interno della società. Il ddl Zan, ha precisato Laura Scalfi, non è una dottrina a cui aderire né un’ideologia di indottrinamento e chi ancora lo pensa nel 2021 dovrebbe ritornare a scuola. "L'unica dottrina che il ddl Zan introduce - ha concluso - è quella del rispetto per la dignità dell'individuo. Concetto spaventoso solo per chi teme la giustizia, la libertà e le sue verità".
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