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Covid: risale l'indice Rt da 0,75 a 0,84, cinque Regioni a rischio moderato | Ancora 4,6 milioni italiani non vaccinati

Secondo il monitoraggio settimanale di Iss e ministero della Salute, cala ancora l'occupazione di positivi in terapie intensive e reparti ordinari

Risale in Italia l'indice di trasmissibilità Rt relativo al Covid, raggiungendo quota 0,84 rispetto allo 0,75 della scorsa settimana.

Sale anche l'incidenza dei casi, che si attesta a 510 per 100mila abitanti rispetto ai 433 della settimana precedente. E' quanto emerge dal monitoraggio settimanale condotto dall'Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute. Cinque Regioni sono a rischio moderato, di cui una "ad alta probabilità di progressione verso il rischio alto".

Vaccino, 4,6 milioni gli italiani senza alcuna dose

Sono 4.641.064 gli italiani al di sopra dei 5 anni ancora senza alcuna dose di vaccino anti-Covid: gli over 50 sono 1.230.064. La fascia più consistente è quella pediatrica (5-11 anni): 1,5 milioni non sono vaccinati. I dati indicano un netto rallentamento della campagna vaccinale: nell'ultima settimana sono state fatte 479.134 iniezioni. Nei mesi scorsi per un lungo periodo le somministrazioni hanno proceduto ad un ritmo di 500mila al giorno. Giovedì sono state 70mila. Complessivamente le persone immunizzate sono 49,5 milioni (l'83,6% della popolazione). In 38 milioni hanno fatto la terza dose (il 64,2% della popolazione).

 

Nel monitoraggio della scorsa settimana tutte le Regioni e Province autonome erano a rischio basso. Nove Regioni e Province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza (erano 8 sette giorni fa).

 

 

Cala ancora occupazione malati Covid in intensive e reparti Continua a calare l'occupazione dei posti letto per pazienti Covid sia nelle terapie intensive sia nei reparti ordinari. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 5,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 10 marzo) contro il 6,6% della scorsa settimana (rilevazione al 3 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è invece al 12,9% rispetto al 14,7% della settimana precedente.

 

Nessuna Regione supera, questa settimana, la soglia di allerta del 10% per l'occupazione di malati Covid nelle terapie intensive. La scorsa settimana solo la Sardegna superava la soglia (era al 12,7%). E' invece stabile, rispetto a 7 giorni fa, il numero di Regioni che superano la soglia di allerta del 15% per l'occupazione dei reparti ordinari. Si tratta di 10 Regioni: Abruzzo (18,4%); Basilicata (24,4%); Calabria (28,7%); Lazio (16,2%); Liguria (15,1%); Marche (16,6%); Puglia (18,6%); Sardegna (19,5%); Sicilia (23,1%); Umbria (21,5%).

 

Brusaferro: "C'è stata un'inversione della curva" - "Durante questa settimana c'è stata un'inversione nell'andamento della curva, che nelle scorse settimane era in decrescita mentre ora ricomincia a salire". A indicarlo è stato il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, secondo il quale "anche a livello europeo alcuni Paesi segnalano una ricrescita nella curva dei nuovi casi, in coerenza con il dato italiano". La circolazione del virus "resta comunque più intensa nelle fasce d'età più giovani, e in tutte le Regioni si evidenzia una crescita del numero di nuovi casi".

 

Rezza: "Bisogna restare prudenti" - Secondo il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, la crescita del tasso di incidenza, tornato a 510 per 100mila abitanti, e dell'Rt, a 0,83, dimostrano che "la circolazione virale resta piuttosto elevata, ed è bene affrontare questa fase mantenendo comportamenti prudenti".

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