Covid, medici e sanitari no vax ora cambiano lavoro: "Così manca il personale"
"Zona Bianca" mostra le nuove vite professionali di chi si è sottratto all'obbligo vaccinale
Medici e infermieri no vax ora cambiano lavoro: molti sanitari che hanno deciso di non sottoporsi all'obbligo vaccinale per il Covid si sono dimessi per cominciare una nuova vita professionale. Solo in Veneto negli ultimi tre anni 10 mila sanitari hanno rassegnato le proprie dimissioni, si tratta del 20% dei clinici e del 13% di infermieri. Una situazione che si rispecchia anche nel resto d'Italia dove, ora, tra idraulici, panettieri ed elettricisti possono esserci ex medici e infermieri.
Uno di loro, Vittorio Bulbarelli, racconta la sua storia a "Zona Bianca": "Mi hanno costretto a cambiare lavoro - spiega - dopo aver fatto per 40 anni l'infermiere a Mantova, sono stato sospeso senza stipendio e contributi. Poi mi sono ammalato e sono rientrato in azienda per quattro mesi: giusto il tempo per dimettermi". Oggi Vittorio fa il panettiere: "Mi alzo alle due del mattino per lavorare in un piccolo forno artigianale e portare il pane ai clienti - dice - mi aspettavo una fine di carriera più tranquilla". Una situazione che crea mancanza di personale un po' ovunque, senza contare le assenze di chi è attualmente sospeso: "Entro il 2024 circa 40 mila medici non saranno più nel Servizio Sanitario Nazionale, la situazione è drammatica", spiega Dario Giacomini, presidente dell'associazione ContiamoCi!
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