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Covid, Conte: Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d'Aosta in area rossa | Puglia e Sicilia in zona arancione

Ira di Fontana contro il premier. Nellʼarea gialla, con criticità moderata, rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Veneto, Liguria e Umbria

"Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta sono zone rosse". Lo ha annunciato il premier Conte illustrando le zone pandemiche in cui è stata divisa l'Italia, aree soggette a misure più restrittive da venerdì fino al 3 dicembre. Nell'area gialla, con criticità moderata, rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna. Lazio, Veneto, Liguria e Umbria. Nell'area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia. 

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"Se, all'esito delle misure, una Regione dovesse rientrare in condizioni di stabilità per 14 giorni, con rischio più basso, potrà essere assoggettata a un regime di misure meno restrittive, ce lo auguriamo tutti", ha quindi spiegato Conte.

 

Area rossa In zona rossa ci sono Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta. Secondo l'ultimo Dpcm, prevede mobilità interna solo per "comprovate esigenze" (motivi di lavoro, salute e emergenze), apertura solo per asili nido, scuole per l'infanzia, elementari e prime medie, chiusura dei negozi ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole. Restano aperti parrucchieri e barbieri mentre devono chiudere mercati, bar e ristoranti. Si può acquistare cibo d'asporto. E' sospesa l'attività nei centri sportivi ma è consentita esclusivamente all'aperto e in forma individuale. E' anche permessa l'attività attività motoria in prossimità della propria abitazione mantenendo le distanze e usando la mascherina. 

 

 

 

 

Area arancione Nelle aree arancione ci sono Puglia e Sicilia. Non servirà l'autocertificazione per uscire da casa, ma non sarà possibile entrare o uscire dalla Regione o spostarsi da un Comune all'altro, tranne che per comprovate esigenze dunque motivi di lavoro, salute e emergenze. Chiusi bar, gelaterie e ristoranti fatti salvo per i servizi da asporto e la consegna domicilio. Palestre e piscine restano chiuse, ma è ancora possibile fare attività individuale all'aperto nel rispetto del distanziamento. Restano aperti parrucchieri, barbieri ed estetisti. La didattica a distanza è estesa a tutte le classi delle scuole superiori, mentre alle elementari e alle medie è prevista l'attività in presenza con mascherina. I musei sono chiusi e sono sospesi tutti i concorsi. Nei fine settimana sono chiusi anche i centri commerciali.

 

Area gialla Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Veneto, Liguria, Toscana, Molise, Marche, Umbria, Sardegna e Friuli Venezia Giulia rientrano nell'area gialla insieme alle province di Trento e Bolzano. In queste zone ci sono le misure restrittive più "morbide" previste nel Dpcm. Le scuole in Campania resteranno chiuse anche se la Regione è stata inserita nella lista delle aree "gialle" che prevede didattica in presenza tranne che per le superiori di secondo grado. La Campania resterà invece ferma sulla chiusura di ogni grado delle scuole che proseguiranno con didattica a distanza, quindi dopo la pubblicazione del provvedimento del governo in gazzetta Ufficiale verrà emessa un'ordinanza per confermare la chiusura.  

 

Area verde Non ci sono Regioni nell'area verde. "La pandemia corre e nessuna Regione può sottrarsi alle misure restrittive", ha ricordato Conte.

 

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"Ministro e governatori non negozieranno misure" "Una volta condiviso l'impianto  delle misure restrittive le  conseguenze sono automatiche, perché basate su criteri predefiniti e oggettivi che sfuggono da qualsiasi contrattazione. Non si può negoziare o contrattare sulla pelle dei cittadini, non lo farà Speranza né i presidenti delle singole Regioni, il contraddittorio ci sarà, perché le ordinanze vengono fatte sentito il presidente, ma non negoziato con il presidente", ha spiegato Conte.

 

"A  Natale non penso veglioni e balli ma serenità" "I mercati credono in quello che facciamo, è un segnale importante. Non ho la palla di vetro per dire se dovremo rivedere le stime del -9%, dobbiamo vedere, ma queste misure se ci aiuteranno a contenere il contagio noi qualche spesa in più credo che ce la possiamo permettere a Natale", ha sottolineato il presidente del Consiglio. "Mi chiedono se sono ottimista. Non sto pensando a veglioni, cene natalizie, cenoni, balli. Bisogna rispettare le regole. Se ci arriviamo in serenità, anche la fiducia nei consumi non sarà depressa e potremo vedere i benefici economici".

 

"Dad a scuola è misura che pesa molto a governo" "La scuola - ha quindi proseguito Conte - deve essere un presidio, quindi tra quelle misure il fatto di mandare in Dad degli studenti è un fatto che pesa molto al governo. E appena la curva rientrerà sotto controllo una delle prime misure sarà restituire la didattica in presenza a quanti più alunni possibili". 

 

Fontana: "Da Conte schiaffo ai lombardi" "Le scelte del governo non sono però piaciute ad alcune Regioni. "Le richieste formulate dalla Regione Lombardia, ieri e oggi, non sono state neppure prese in considerazione. Uno schiaffo in faccia alla Lombardia e a tutti i lombardi. Un modo di comportarsi che la mia gente non merita", ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana. 

 

Musumeci: "Assurdo Sicilia in area arancione" Anche la Sicilia non ha "gradito" la suddivisione in zone. "La scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a 'zona arancione'  appare assurda e irragionevole. L'ho detto e ripetuto al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica", le parole del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci.

 

Spirlì: "Calabria zona rossa decisione ingiusta" "Alle ore 20 di stasera, il ministro Speranza mi ha comunicato, per telefono, che il Consiglio dei ministri aveva deciso di dichiarare 'zona rossa' tutta la Regione Calabria. L'ho appreso con costernazione, rabbia e sgomento. Penso alle decine di migliaia di imprese che saranno costrette a chiudere i battenti forzatamente e, a mio parere, senza un motivo valido; penso ai due milioni di calabresi che si vedono privati delle più elementari libertà personali; mi arrabbio, perché tutto questo poteva essere evitato, se solo il governo avesse ascoltato i miei ripetuti appelli che, carte alla mano, ho fatto, nei giorni scorsi e fino alle ultime ore, per cercare di convincere chi, in realtà, si era già abbondantemente convinto a prescindere". È quanto dichiara il presidente facente funzioni della Giunta della Calabria, Nino Spirlì, in merito alla decisione del governo di dichiarare "zona rossa" l'intera Regione.  

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