Il tasso di positività si attesta al 15,9%. I guariti sono 37.287. Salgono le intensive (+5) mentre calano i ricoveri (-57)
© ministero della Salute
Sono 29.040 i nuovi casi di Covid a fronte di 182.614 tamponi eseguiti (il giorno precedente erano stati 31.760 su 205.738 test). Il tasso di positività si attesta al 15,9%. Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 85 (giovedì erano stati 94). Lo rende noto il ministero della Salute. Salgono di 5 unità le terapie intensive, mentre sono 57 in meno i pazienti ricoverati negli altri reparti. I guariti odierni sono 37.287.
I numeri della pandemia: d'ora in avanti una volta a settimana - Sono 475.906 le persone attualmente positive al coronavirus nel nostro Paese. Gli italiani contagiati dall'inizio della pandemia sono 23.504.224, mentre i decessi totali salgono a 179.025. Nel complesso sono 141.759.979 le dosi di vaccino somministrate. D'ora in avanti, come anticipato dal ministero della Salute Schillaci, il bollettino Covid da quotidiano passa a cadenza settimanale, ogni venerdì.
Rezza: diminuiscono casi e decongestione degli ospedali - "C'è ancora una diminuzione dei casi, dell'incidenza e dell'Rt che è appena al di sopra della soglia epidemica. Diminuzione anche dell'occupazione degli ospedali da parte dei malati Covid e quindi si registra una decongestione delle strutture sanitarie". A dirlo è il direttore per la prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza nel video che accompagna il monitoraggio settimanale.
Mascherine in ospedale: ancora nessuna decisione - Intanto, secondo quanto si apprende da fonti del ministero della Salute, non è stata ancora presa, alcuna decisione finale riguardo il rinnovo o la decadenza dell'ordinanza che dettava le norme per l'uso delle mascherine in ospedale e nelle Rsa. Si stanno infatti valutando i parere degli esperti in proposito in vista della scadenza del 31 ottobre prossimo.
Fiaso: valuteremo uso mascherine. Norma su contenzioso no vax - "Le direzioni sanitarie valutino l'obbligo mascherine per operatori sanitari sulla base dei rischi, reparto per reparto, a tutela dei fragili" e "serve inoltre un provvedimento per risolvere il contenzioso delle aziende sanitarie e ospedaliere con operatori no vax sospesi". È quanto sostiene la Fiaso in una nota. "La caduta dell'obbligo delle mascherine all'interno degli ospedali non esonera comunque le aziende sanitarie e ospedaliere dal rispetto della legge sull'igiene e la sicurezza sul lavoro che comporta una valutazione del rischio, reparto per reparto".
Il rischio, spiega Fiaso, riguarda non solo il Covid ma anche quello influenzale o relativo ad altri virus. "Ecco perché le direzioni sanitarie stanno valutando, sulla base dei DVR aziendali, l'obbligo per gli operatori sanitari di indossare le mascherine quando sono a contatto con i pazienti o in determinati ambienti ospedalieri. L'obiettivo è quello di mantenere il massimo di sicurezza nei reparti per i fragili e per gli operatori. Saranno le direzioni sanitarie dunque a individuare, sulla base degli ambienti ospedalieri e dei reparti, l'eventuale obbligo: come avviene per gli operai nei cantieri che hanno l'obbligo di indossare il caschetto, così in alcuni ambienti ospedalieri medici, infermieri e operatori sanitari potrebbero avere quello di indossare la mascherina quando sono impegnati nell'assistenza dei pazienti", ha detto Giovanni Migliore, presidente di Fiaso.
"Le aziende sanitarie e ospedaliere negli ultimi mesi di pandemia hanno messo in atto il percorso che la normativa vigente ci ha indicato rispetto alla sospensione degli operatori no vax, avvenuta sulla base della verifica dei requisiti per l'esercizio della professione effettuata dagli ordini professionali e notificata alle aziende - ha aggiunto Migliore -. La stragrande maggioranza degli operatori sanitari così come tutta la comunità scientifica crede all'importanza delle vaccinazioni che sono state un presidio fondamentale per superare la pandemia, eppure quella quota minima di operatori sanitari no vax sospesi ha determinato un significativo contenzioso che si è stratificato nelle aziende e che appesantisce la gestione amministrativa. Chiediamo al governo un intervento chiaro normativo, che non lasci spazi a interpretazioni, per la risoluzione del contenzioso e per poter utilizzare tutte le risorse possibili per assicurare l'assistenza".