Scontri durante il corteo pro-Pal a Roma, idranti in azione
© Ansa
© Ansa
Lancio di oggetti verso gli agenti, cassonetti rovesciati. Utilizzati idranti e lacrimogeni. Sono 262 le persone fermate e due arresti
A Roma grande partecipazione al corteo pro-Pal. Centinaia di migliaia di persone pacificamente hanno sfilato per alcune ore nella Capitale gridando "Stop al genocidio" lungo il percorso prestabilito, da Porta San Paolo a San Giovanni. Alla sera, però, un gruppo di alcune centinaia di incappucciati si è staccato dalla manifestazione per avvicinarsi ai palazzi istituzionali dando vita a una vera e propria guerriglia urbana. Si sono verificati allora diversi scontri con barricate, cassonetti in fiamme e anche un'auto della polizia incendiata, lancio di bottiglie e petardi contro le forze dell'ordine. Gli agenti hanno utilizzato anche i lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Blindato il Ghetto ebraico. A piazza Vittorio Emanuele cestini e tavolini dei bar sono stati scaraventati in mezzo alla strada e cassonetti rovesciati. Sono 262 le persone fermate e due arresti per gli scontri; 41 i feriti tra le forze dell'ordine.
© Ansa
© Ansa
Per le 262 persone identificate per gli scontri, spiega la Questura, sarà valutata la denuncia per i reati di danneggiamento, adunata sediziosa e resistenza a Pubblico ufficiale. Date alle fiamme due auto e diversi cassonetti, lanciando oggetti e petardi verso le forze dell'ordine. Per questi fatti 12 persone, tutte appartenenti alla frangia antagonista, sono state fermate, fotosegnalate e avviate al deferimento alla Autorità giudiziaria per gli stessi reati. La Digos è già in possesso di molte immagini per il successivo sviluppo delle indagini. Per la Questura le persone fermate appartengono ai collettivi antagonisti. A esprimere un "sentito ringraziamento alle forze dell'ordine per il lavoro straordinario svolto in questi giorni complessi, nonostante abbiano dovuto fronteggiare aggressioni, lanci di oggetti e tentativi organizzati di scontro" è stata il premier Giorgia Meloni: "La mia vicinanza va a tutti gli agenti rimasti feriti - ha detto - la loro professionalità e il loro coraggio rappresentano un presidio indispensabile per la sicurezza della nostra Nazione".
Un primo gruppo è stato bloccato a Santa Maria Maggiore, dove è entrato in azione un mezzo idrante e ci sono state manganellate per circoscriverli in un angolo della piazza. Una donna, ferita, è stata portata via in ambulanza. L'altro spezzone è stato intercettato nella vicina via Lanza. Poi il fronte si è ricompattato sul lato di via Merulana dando vita a scene di vera e propria guerriglia urbana. Dopo un fitto lancio di fumogeni e bottiglie, è stata danneggiata e data alle fiamme una macchina. Sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme ormai alte tra i palazzi vicini. I disordini sono proseguiti fino a piazza Vittorio, tra le macchine in transito. C'è stato anche un lancio di bottiglie contro le finestre della sede di Casapound da cui sono stati scagliati oggetti verso i manifestanti in strada.
La polizia ha azionato nuovamente e a più riprese gli idranti per disperdere i violenti. Durante i disordini è stato arrestato il flagranza un manifestante che avrebbe aggredito un agente. Nel bilancio anche la vetrina infranta di un supermercato in via Labicana.
Come sempre in queste occasioni, è nata la guerra sul numero dei partecipanti: 250mila secondo la Questura, un milione per gli organizzatori. "Roma è bloccata. Siamo un milione di persone per la Palestina. Abbiamo bloccato tutto. L'Italia sa da che parte stare" avevano detto i promotori a metà pomeriggio, prima dei disordini. "Stop complicità con Israele contro occupazione e genocidio, con la resistenza Palestinese" è stato scandito più volte.
© Ansa
© Ansa
Tra le migliaia di bandiere che sventolavano in piazza anche qualcuna di Hamas e di Hezbollah. Diversi i cori contro Israele, il governo, il premier Meloni e Salvini. "Il 7 ottobre giornata della Resistenza palestinese", recitava uno striscione in riferimento al massacro compiuto da Hamas in Israele, quando furono uccisi quasi 900 civili e quasi 250 furono presi in ostaggio.
© Ansa
© Ansa
L'attenzione per la manifestazione era altissima da giorni, in particolare per isolare eventuali infiltrati violenti. È stato predisposto un piano di sicurezza imponente con 2mila agenti delle forze dell'ordine impiegati. Il piano sicurezza è scattato sabato mattina e sono stati controllati ai caselli autostradali oltre cento pullman in arrivo nella Capitale. Su due di questi e su un'auto sono stati sequestrate aste metalliche, bastoni e maschere antigas. Identificati a Colle Oppio anche cinque minorenni trovati in possesso di caschi, fumogeni, bottiglie in vetro e bombolette spray.