Coronavirus, teatri e cinema come le chiese: ipotesi di riapertura da giugno
La premessa è il rigido rispetto di distanziamenti e nuove norme di sicurezza pensate per gli spettatori a seconda del tipo di evento cui assistono

I teatri e i cinema potrebbero seguire lo stesso "esempio" delle chiese, mettendo a punto regole per permettere agli spettatori, così come per i fedeli, di partecipare a spettacoli rispettando distanziamenti e sicurezza. E' una delle ipotesi al vaglio del governo, sulla base delle misure suggerite dal Comitato tecnico scientifico. Ciò consentirebbe una riapertura di teatri e cinema in anticipo rispetto al previsto, seppure non prima della fine di maggio.
Le prescrizioni del Comitato tecnico scientifico per il settore dello spettacolo sono molto restrittive e prevedono adeguamenti dei locali. Per i cinema, ad esempio, il distanziamento suggerito sarebbe di un metro intorno allo spettatore.
Per quanto riguarda i teatri, le misure indicate dai tecnici prevedono distanziamenti diversi a secondo del tipo di spettacolo, con indicazioni differenziate anche per i
diversi strumenti all'interno, per esempio, di un'orchestra.
Un'apertura è arrivata anche dal presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro: "Si stanno valutando forme di partecipazione con numeri limitati di persone in luoghi confinati previo rispetto delle regole e con un percorso di garanzia, dalla fasce orarie agli ingressi. Questo vale per tutti gli eventi che hanno tali caratteristiche".
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