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Coronavirus, per il quarto giorno consecutivo la crescita dei positivi rallenta | Il dl prevede anche chiusura delle frontiere 

Superati 7mila morti. Nel suo primo intervento alla Camera nellʼemergenza coronavirus, il premier Conte replica agli attacchi delle opposizioni

Si stabilizza la curva dei malati di coronavirus in Italia. Per il quarto giorno consecutivo la crescita dei positivi rallenta e le misure di contenimento sembrano produrre effetti positivi, anche se ancora una volta si paga un prezzo altissimo: in un solo giorno sono morte altre 683 persone e il numero complessivo delle vittime dall'inizio dell'emergenza ha raggiunto la cifra di 7.503. Nel decreto legge prevista la chiusura delle frontiere.

Nel bilancio delle vittime vanno aggiunti altri quattro medici: in tutto sono 33.  Il numero dei malati è arrivato a 57.521, con un aumento giornaliero di 3.491. Un dato in calo rispetto agli ultimi 3 giorni: martedì i nuovi casi erano stati 3.612, lunedì 3.780 e domenica 3.957. E anche il dato relativo al totale dei contagiati (quello che comprende anche le vittime e i guariti), che sono 74.386, risulta in calo: 5.210 in più mercoledì, 5.249 martedì. Il miglioramento che va ricercato nell'aumento del numero dei guariti: martedì era stato di 894 persone mentre mercoledì è di 1.036, per un totale di 9.362. Tutto ciò non significa certo che l'emergenza sia finita, Soprattutto non significa che si possono allentare - non ancora almeno - le misure di contenimento, visto che una parte del paese, seppur minoritaria, continua a non capire, come dimostrano le 8.310 nuove denunce per violazione dei divieti.

 

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"Viviamo una fase di apparente stabilizzazione e crediamo che il numero di persone infette sia coerente con il trend che la diffusione ha avuto nel paese: questo - spiega il vicecapo del Dipartimento Agostino Miozzo, che sostituisce Angelo Borrelli in stato febbrile -  ci fa pensare che è indispensabile, se vogliamo vedere la curva stabilizzarsi e poi decrescere, mantenere le rigorose misure di contenimento e di distanziamento sociale. E' un momento delicato, non bisogna abbassare la guardia se no la curva potrebbe risalire".

 

Un ragionamento che segue di pari passo quello fatto dal direttore vicario dell'Oms, Ranieri Guerra. "Il rallentamento delle velocità di crescita è un fattore estremamente positivo, in alcune regioni credo che siamo vicini al punto di caduta della curva stessa, quindi il picco potrebbe essere raggiunto in questa settimana e poi cadere".

 

I prossimi giorni saranno dunque "decisivi perché saranno i momenti in cui i provvedimenti del governo di 15-20 giorni fa dovrebbero trovare effetto". Rimanere a casa, dunque, ridurre al minimo gli spostamenti e mantenere il distanziamento sociale per evitare di contrarre i virus restano gli imperativi per tutti.

 

Mentre i medici e infermieri continuano la battaglia per assistere chi è malato e si moltiplica la solidarietà internazionale: la Germania verrà direttamente a prendere alcuni malati in Italia da trasferire negli ospedali tedeschi, sono già in Lombardia gli aiuti americani oltre a medici e tecnici russi che hanno trasportato con 15 aerei materiale e attrezzature per diagnosi e sanificazione. Tra 3 giorni inoltre, annuncia la Protezione civile, aprirà nelle Marche un ospedale da campo cinese con 160 tra medici e tecnici che hanno fatto esperienza a Wuhan. 

 

Dl prevede anche chiusura delle frontiere Limitazioni o divieto di ingresso e di uscita dall'Italia. E' questa una delle modifiche dell'ultima versione del decreto legge sulle restrizioni. Nel testo si prevedono "limitazioni o divieto di allontanamento e di ingresso nei territori comunali, provinciali o regionali, nonché rispetto al territorio nazionale". 

 

Conte alla Camera: nuovo dl da almeno 25 miliardi Questa giornata registra però anche il primo intervento alla Camera nell'emergenza coronavirus del premier Giuseppe Conte che ribadisce l'opportunità delle misure messe in campo dal governo, avverte l'Europa su un coordinamento indispensabile sul piano economico e sanitario e, replicando agli attacchi delle opposizioni di questi giorni, assicura di ritenere "doveroso e necessario" la stretta collaborazione tra governo e Parlamento. Non meno di 25 miliardi: è quanto ammontano gli stanziamenti previsti nel prossimo decreto di aprile.

 

 

Frecciata a Salvini Conte, nel suo lungo intervento, non risparmia una frecciata alle critiche delle opposizioni, in primis a Matteo Salvini. "Del senno del poi son piene le fosse", scandisce Conte citando i Promessi Sposi e sottolineando: "Ci sarà un tempo per tutto. Ma oggi è il tempo dell'azione, della responsabilità". Le sue parole, però, non placano le tensioni. "Noi siamo pronti a collaborare, ma il governo?", twitta l'azzurro Antonio Tajani. "Se è vero che siamo in guerra noi non vogliamo disertare", annuncia in Aula Giorgia Meloni. Un tavolo permanente con le opposizioni è evocato, con nettezza, dal Pd. E' Graziano Delrio a citarlo in Aula e, con il passare delle ore, il pressing su Palazzo Chigi potrebbe crescere. 

 

 

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