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Coronavirus, Speranza: "In Italia i dati più bassi dell'Unione europea" | Le tre regole anti-contagio nel nuovo Dpcm

Il ministro della Salute sottolinea che se il vaccino, frutto della collaborazione tra Oxford e Pomezia, dovesse superare tutte le prove "potremmo avere le prime dosi già entro la fine del 2020"

papa mascherine

Secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie, in Italia ci sono 5,8 casi di coronavirus per 100mila abitanti, il più basso in Europa. A riferirlo è Roberto Speranza, che nell'informativa al Senato sull'emergenza sanitaria sottolinea come il nostro Paese sia quello "messo meglio per la situazione epidemica". Il ministro della Salute ha inoltre illustrato le tre regole base anti-contagio che saranno contenute nel prossimo Dpcm: mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani.

I casi per 100mila abitanti salgono a 8,4 in Germania, 12,6 nel Regno Unito, 19 in Francia, 25,3 in Croazia, 53,6 in Spagna, 75,1 in Romania. "Da qualche settimana siamo in una fase di stabilità - ha detto Speranza -. Il virus circola, focolai ci sono ma il sistema di monitoriaggio e prevenzione ci mette in condizione di interventire tempestivamente. Occorre aumentare la nostra capacità di resilienza per isolare i focolai e i casi che si presentano per intervenire efficacemente come si sta facendo".

 

Il ministro ha poi aggiunto che nel nostro Paese "non esiste il rischio zero e il percorso di riapertura va continuato lungo una linea di prudenza e cautela che ci ha positivamente portato fin qui. Restano le 3 regole: mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani. Queste dovranno perdurare per agosto e dopo: su queste tre regole essenziali per continuare con prudenza il percorso di riapertura e l'ordinanza dell'1 agosto le ripropone e le riporteremo nel prossimo Dpcm".

 

Per quanto riguarda il vaccino, Speranza ha ribadito che "l'Italia ha sottoscritto un'alleanza con Francia, Germania e Olanda. Questa alleanza ha rappresentato il motore dell'iniziativa sui vaccini della Commissione europea. Abbiamo sottoscritto un primo accordo con Astrazeneca. Chiaramente, stiamo parlando di un candidato vaccino, ma tale accordo ci consentirà di avere, se questo candidato vaccino dovesse superare tutte le prove, le prime dosi già entro la fine del 2020". Il ministro ha inoltre specificato che si tratta di un "vaccino che è stato progettato presso l'Università di Oxford. Voglio, però, ricordare che il vettore virale viene prodotto presso l'azienda Irbm di Pomezia. Quindi, c'è anche un pezzo del nostro Paese".

 

Già pronte, ha riferito Speranza, "le linee guida generali per la ripresa di ottobre. Ieri sono state trasmesse al Comitato tecnico scientifico e poi il documento sarà inviato alle Regioni e costituirà l'orizzonte con cui affrontare la fase della ripresa". Le disposizioni prevedono che l'eventuale chiusura delle scuole sarà decisa in base al numero dei casi confermati di coronavirus riscontrati negli istituti. Un singolo caso di positività, si legge nel documento, non dovrebbe determinare la chiusura dell'istituto scolastico se "la trasmissione non è elevata". 

 

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