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Coronavirus, rivolte nelle carceri da Modena a Foggia: sette morti | Evasi, devastazione e disordini

Agitazioni anche a Milano, Napoli, Palermo e Frosinone. A Foggia sono stati arrestati 41 evasi. Roghi nelle celle a Prato. Fumo dentro Regina Coeli a Roma. Il complesso modenese è stato completamente devastato

La sospensione dei colloqui per l’emergenza coronavirus ha fatto scattare la rivolta in parecchie carceri d'Italia. Sette le vittime, di cui tre a Modena: gli altri morti erano stati trasferiti. A Pavia sono stati sequestrati due agenti di polizia penitenziaria. A Foggia sono evasi numerosi detenuti: 41 sono stati arrestati. Disordini a San Vittore (Milano) e Rebibbia (Roma): assaltate le infermerie. A Bologna i detenuti si sono impossessati del carcere.

La rivolta di Pavia I due poliziotti presi in ostaggio a Pavia sono stati liberati nella notte: uno dei due è il comandante della polizia penitenziaria della struttura Torre del Gallo. I carcerati sono scesi dai tetti e dai camminamenti dove si erano asserragliati dopo una trattativa con il procuratore aggiunto pavese Mario Venditti. La protesta, nata sull'onda dello stop ai colloqui "a vista" per il coronavirus, riguardava lamentele su "questioni che riguardano il trattamento carcerario".

 

La rivolta a Roma A Rebibbia la protesta si è spostata anche fuori dal carcere, dove circa venti donne hanno bloccato via Tiburtina all'altezza dell'istituto penitenziario. Le forze dell'ordine hanno circondato il carcere. La rabbia è esplosa anche nel complesso di Regina Coeli. In diversi bracci sono stati segnalati roghi e fumo. Immediato l'intervento dei vigili del fuoco.

 

La rivolta a Foggia A Foggia alcuni detenuti sono riusciti a evadere, venendo bloccati poco dopo all'esterno dell'istituto penitenziario dalle forze dell'ordine. I carcerati hanno divelto un cancello della "block house", la zona che li separa dalla strada, al grido di "indulto, indulto. Molti si sono poi arrampicati sui cancelli del perimetro del carcere. Un gruppo è riuscito a salire sul tetto, a rompere le finestre e ad appiccare un incendio all'ingresso della casa circondariale. Una decine risulta in fuga. Negli scontri con le forze dell'ordine, un detenuto è rimasto ferito alla testa ed è stato portato via in barella. Alcuni parenti, prima di essere allontanati, hanno cercato di far ragionare i detenuti per riportarli alla calma: "Se fate così è peggio, dovete stare tranquilli".

 

Milano, rivolta dei detenuti nel carcere di San Vittore

 

La rivolta di Milano Anche nel carcere di San Vittore, a Milano, un gruppo di detenuti era salito sul tetto della struttura gridando "Libertà, libertà". Nel carcere è poi entrata la polizia penitenziaria in assetto antisommossa. I pm Gaetano Ruta e il capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili sono saliti sul tetto per provare a convincere i detenuti a scendere. I tafferugli sono iniziati anche a Milano dopo il passaparola di notizie sulle proteste nelle altre carceri italiane.

 

La rivolta a Modena La protesta nel carcere di Modena ha provocato tre morti, mentre altre persone hanno perso la vita nelle carceri dove erano state trasferite. Tre decessi in più dunque rispetto a quanto comunicato precedentemente dall'amministrazione penitenziaria, secondo cui non ci sarebbe alcun segno di lesione sui tre corpi. Due decessi, infatti, sarebbero riconducibili all'uso di stupefacenti, mentre il terzo detenuto è stato rinvenuto in stato cianotico, di cui non si conoscono le cause. La Procura di Modena ha aperto un'inchiesta per resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata. Quattro detenuti sono ricoverati in ospedale in gravi condizioni di salute e in prognosi riservata. Sono stati 18 i pazienti trattati, la maggior parte per intossicazione. I più gravi, sei detenuti, sono stati trasportati al pronto soccorso.

 

Carcere devastato: si va verso la chiusura Hanno saccheggiato l'infermeria, poi sono entrati nell'ufficio matricola e bruciato tutti gli atti matricolari. Del carcere di Modena è rimasto ben poco: è completamente devastato e si va verso la chiusura", mentre dalla casa circondariale escono decine di bus per trasferire gli oltre 500 detenuti in altre carceri italiane.

 

Rivolta nel carcere di Foggia sedata dalla polizia

 

La rivolta a Rieti Un'altra sommossa è scoppiata nel carcere di Rieti "Nuovo complesso". Una quindicina di detenuti ha raggiunto il tetto dell'istituto di Vazia, appena fuori dal capoluogo reatino. Le proteste, come in altre penitenziari, sono iniziate in tarda mattinata. Una colonna di fumo nero è rimasta per ore visibile anche a notevole distanza. I detenuti hanno incendiato anche carta e materassi.

 

Le altre rivolte Scene simili anche nelle strutture di Napoli e Salerno, a Torino e Alessandria. Un tentativo di evasione è stato soffocato anche a Palermo. Le agitazioni hanno determinato l'intervento anche a Frosinone, Alessandria, Lecce, Bari e Vercelli. Caos anche a Prato, dove polizia e carabinieri hanno cinturato la zona del penitenziario. Sono stati anche appiccati incendi all'interno delle celle. Proteste anche nel carcere di Enna: i 200 detenuti che ospita non sono voluti rientrare nelle celle.

 

Il Garante: "Situazione molto preoccupante" Il Garante nazionale delle persone private della libertà personale Mauro Palma esprime "forte preoccupazione" per le proteste da giorni in corso in diversi Istituti penitenziari, proteste "sfociate talvolta in violenze inaccettabili, con conseguenze gravissime, prime fra tutte la morte di alcune persone detenute". 

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