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Coronavirus, In Italia 99 morti: il minimo dal lockdown | Dato più basso da febbraio anche in Lombardia

Attilio Fontana: "Libertà riconquistata, ma non abbassare la guardia"

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L'Italia saluta il giorno delle riaperture diffuse con il dato più basso di morti dall'inizio del lockdown. Per la prima volta dall'11 marzo, sono 99 i deceduti positivi al coronavirus (32.007 totali). E poi 451 in più in 24 ore i nostri connazionali che hanno contratto il virus, 225.886 dall'inizio dell'epidemia, mentre aumentano ancora i guariti (+2.150) con l'ammontare complessivo che balza a 127.326.

Gli attualmente positivi sono 66.553 lungo lo Stivale, 1.798 in meno rispetto a ieri. Mentre l'emergenza per le terapie intensive sembra ormai alle spalle, anche se l'invito che arriva da più parti è di non abbassare la guardia. Sono 13 in meno in 24 ore i pazienti più gravi, con 749 posti occupati a livello nazionale, secondo i dati del bollettino della Protezione civile. Ma ci sono anche altri dati. Sono 10.207 le persone ricoverate in ospedale con sintomi di Sars-CoV2, 104 in meno in 24 ore. Poi ci sono 55.597 nostri connazionali, pari all'84% dei contagiati attuali, in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.


Lombardia, dato più basso da febbraio La pandemia comunque non è ancora pienamente superata. La Lombardia è ancora la regione che soffre di più con 175 nuovi casi e 24 morti in un giorno (il dato però è il più basso da febbraio). Se a Milano provincia sono 71 i positivi segnalati in giornata, con un aumento di 24 unità registrato nel solo capoluogo lombardo, da segnalare anche nessun nuovo malato a Mantova e a Cremona. Fra le altre regioni, incrementi comunque contenuti sulle positività: 72 in Piemonte e 39 nel Lazio, seguiti dai 35 dell'Emilia-Romagna e i 32 della Liguria. Il saldo è zero, invece, in Umbria, Sardegna, Basilicata e Calabria.


Fontana: "Riconquistata la libertà, ma non bisogna abbassare la guardia" Intanto, il governatore lombardo, Attilio Fontana, parla del 18 maggio come di "una data che ci riavvicina alla riconquista totale della nostra libertà. Ma bisogna essere particolarmente attenti e rispettare le regole". Guardingo sulla ripartenza anche Massimo Galli, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano. "Se l'apertura avviene - sottolinea - è perché non ci sono alternative, ma dobbiamo viverla con il massimo senso di responsabilità nei nostri comportamenti". E non solo: "Il rischio di una seconda ondata dell'epidemia non è una cosa che dico io, ma è un'ipotesi che spaventa l'Organizzazione mondiale della sanità".

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