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Coronavirus, continua il calo dei malati: per la prima volta scendono le persone in isolamento domiciliare

Si consolida il contenimento del contagio in Italia, ma il commissario Arcuri predica prudenza. Migliorano i dati della Lombardia e anche di Milano. Fontana: "Segnali incoraggianti"

Ancora troppi morti per coronavirus, altri 415 in un solo giorno con la Lombardia e il Piemonte che hanno più della metà di tutte le vittime registrate in Italia. Ma per la prima volta dall'inizio dell'emergenza diminuiscono le persone che sono in quarantena: sono 82.212, 74 in meno rispetto a venerdì. Per il sesto giorno consecutivo calano i malati: sono 105.847 gli attualmente positivi, 680 in meno rispetto a venerdì. Migliora la situazione su Milano, solo 80 nuovi casi in 24 ore.

Si consolida il contenimento del contagio Il bollettino del 25 aprile consolida il contenimento del contagio, che ormai da una decina di giorni segue un trend in discesa, ma conferma anche quello che gli scienziati ripetono da tempo: ci vuole tempo per uscire dall'emergenza e l'ultimo indicatore a calare sarà proprio quello relativo alle vittime. Ed è questo il motivo per il quale anche il commissario straordinario Domenico Arcuri si accoda alla lunga lista di coloro che predicano prudenza in vista della fase 2.

 

Arcuri: "Non ci siamo ancora liberati dal virus" "Non abbiamo ancora vinto - dice - oggi è la festa della Liberazione ma, che tutti lo capiscano, non ci siamo ancora liberati dal virus. Non siamo ancora al 25 aprile nella guerra contro questo nemico. Non abbiamo riconquistato tutte le nostre libertà".

 

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Altri 850 malati in meno in 24 ore Se si esclude il dato relativo alle vittime, però, i numeri dicono che la battaglia sta andando nella giusta direzione. Altri 850 malati in meno, con il totale sceso a 105.847; altri 71 pazienti in meno nelle terapie intensive, che portano il totale a 2.102, un numero che non si registrava dal 17 marzo; 535 malati non sono più ricoverati negli altri reparti degli ospedali e fanno scendere il totale a 21.533; i guariti ormai da una settimana sono costantemente sopra i 2mila al giorno (sabato 2.622) e sono complessivamente 63.120.

 

Più casi solo in 4 regioni su 20 Non solo: su 20 regioni solo Lombardia, Piemonte, Toscana e Lazio fanno segnare un incremento dei nuovi casi. Tutte le altre, e le province autonome di Trento e Bolzano, sono in negativo. Il fatto poi che per la prima volta da quel lontano 20 febbraio quanto tutto è iniziato a Codogno siano scesi per la prima volta anche coloro che sono in isolamento domiciliare, è un ulteriore elemento positivo, che dovrà però consolidarsi nei prossimi giorni.

 

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Migliorano i dati della LombardiaE in miglioramento sono anche i dati relativi alla Lombardia e Milano, che negli ultimi giorni avevano fatto segnare un incremento preoccupante. In Regione ci sono 105 nuovi positivi, meno del Piemonte che ne ha 111 (il numero più alto a livello nazionale) e meno di venerdì, quando l'incremento di malati è stato di 495; il numero complessivo dei contagiati (compresi dunque le vittime e i guariti), inoltre, è di 713: erano 50 giorni che non era così basso.

 

Fontana: "Dati veramente incoraggianti" Anche Milano va meglio: i nuovi positivi nell'area metropolitana sono 219, per un totale di 17.909, di cui 80 nuovi casi a Milano città. Venerdì c'erano stati 412 nuovi positivi di cui 246 in città. "Sono dati veramente incoraggianti", commenta il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Finalmente - prosegue - le misure messe in campo stanno dimostrando la loro efficacia e se il trend si confermasse nei prossimi giorni, vorrà dire che siamo veramente sulla buona strada. Gradualmente adottando tutte le misure di sicurezza, potremo tornare alla libertà, un po' diversa da quella di prima, almeno per un po' di tempo, ma pur sempre libertà".

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