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Coronavirus, calano morti e malati in Italia | Zaia: "In Veneto persi 50mila posti di lavoro, possiamo riaprire tutto"

Il premier Conte: "Se la curva dei contagi dovesse scendere, ci saranno riaperture in anticipo". Intanto in Europa il virus ha ucciso oltre 140mila persone

Coronavirus, la sanificazione di un reparto di assemblaggio e la nuova mensa nella fase 2

Rimangono stabili i dati sull'epidemia di coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 269 morti, ma è un dato in rallentamento. A fronte di 1.965 casi in più rispetto a giovedì, vanno però sottolineati anche 2.304 guariti e soprattutto il calo degli attualmente positivi: -608. Intanto il governatore del Veneto, Luca Zaia, spiega che nella sua regione l'emergenza ha provocato la perdita di 50mila posti di lavoro.

"Il Veneto può aprire tutto", afferma perentoriamente Zaia. "Ovviamente su base solida di una certificazione che ci fornisce il Comitato tecnico-scientifico. Ma noi potremmo, in linea di principio, affrontare qualsiasi tipo di apertura". Secondo il presidente della Regione Veneto, "il tema è capire se tutti noi entriamo nell'ordine delle idee che non è finita e che stiamo convivendo col virus. La mascherina è una delle condizioni sine qua non per fare questa battaglia. Penso che la direzione, sentendo i vari colleghi, andrà verso la riapertura differenziata tra le Regioni".

 

Record di tamponi Nelle ultime 24 ore si è registrato anche un record di tamponi per la ricerca del Covid-19: per la prima volta sono stati oltre 70mila e complessivamente arrivano a 2.053.425. Il rapporto tra tamponi effettuati e positivi trovati è del 2,6%, un dato positivo che conferma il trend in calo. Togliendo tuttavia i tamponi ripetuti (circa un terzo), la percentuale di nuovi positivi trovati sale al 4,5%.

 

Conte: "Riaperture in anticipo" Intanto lunedì inizierà la Fase 2, con il ritorno al lavoro di 4,5 milioni di persone. Poi un nuovo step è atteso il 18 maggio, ma in alcune aree a basso contagio le aperture, assicura Giuseppe Conte senza indicare date, arriveranno "prima del previsto". Non basta però ad arrestare le sortite solitarie di alcuni presidenti di Regione. Il premier prova a parlare a un Paese dove il lavoro è messo "a dura prova" e si avvertono "rabbia e angoscia" anche per le "prospettive di lavoro a rischio". Il presidente del Consiglio ha inoltre chiesto "scusa" per i ritardi nei pagamenti di finanziamenti e fondi stanziati per l'emergenza. E ha promesso nuovi aiuti "più pesanti, più rapidi e più diretti".

 

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In Lombardia calano decessi e ricoveri In Lombardia si sono registrati 737 i nuovi casi di Covid-19, a fronte dei 598 registrati giovedì. Un lieve aumento, controbilanciato però da un calo dei decessi: 88 contro i 93 del giorno precedente. In totale i positivi sono 76.469, le vittime 13.860. Diminuiscono ancora i ricoveri in terapia intensiva, scesi a 42 (563 totali) mentre il giorno prima erano calati di 29 unità. Giù anche i ricoverati non in terapia intensiva: 6.628, 206 meno di giovedì.

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