Conclave 2025, ecco i volti di tutti i cardinali che voteranno
© Ansa | I Cardinali elettori del Conclave 2025
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Arcivescovo metropolita di Tabora e già alto funzionario della Curia romana, il cardinale tanzaniano rappresenta l’Africa missionaria nel Conclave 2025
Il Cardinale Protase Rugambwa © Ansa
Protase Rugambwa è nato il 31 maggio 1960 a Bunena, in Tanzania. Dopo aver completato gli studi primari, ha proseguito la formazione ecclesiastica nei seminari di Katoke, Itaga, Kibosho e Segerea, specializzandosi in filosofia e teologia. È stato ordinato sacerdote il 2 settembre 1990 da Papa Giovanni Paolo II, durante la visita pastorale in Tanzania. Nei primi anni del ministero ha ricoperto ruoli pastorali e formativi, come vicario parrocchiale, docente di liturgia e cappellano ospedaliero. Nel 1994 si è trasferito in Italia per proseguire gli studi, ottenendo un dottorato in teologia pastorale presso la Pontificia Università Lateranense di Roma.
Rientrato in patria nel 1998, è stato docente, direttore vocazionale e vicario generale della diocesi di Rulenge-Ngara. Nel 2002 è entrato nella Curia Romana come officiale della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Il 18 gennaio 2008 è stato nominato vescovo di Kigoma da Papa Benedetto XVI, che nel 2012 lo ha scelto come Segretario aggiunto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, elevandolo ad arcivescovo. Dal 2017 al 2023 ha ricoperto l'incarico di Segretario della stessa Congregazione. Il 13 aprile 2023 è stato nominato Arcivescovo Coadiutore di Tabora, in Tanzania, sede di cui ha assunto la guida il 10 novembre successivo come metropolita.
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Papa Francesco lo ha creato cardinale nel Concistoro del 30 settembre 2023, assegnandogli il Titolo di Santa Maria in Montesanto. Figura di spicco dell’episcopato africano, unisce l’esperienza pastorale con una profonda conoscenza della missione e dell’evangelizzazione a livello globale.
La sua presenza al Conclave 2025 è significativa per dare voce alla Chiesa africana, dinamica e in espansione, e per sostenere una visione missionaria, decentrata e vicina alle periferie, in sintonia con la visione di Papa Francesco.