Errori e conseguenze

Si cura per la Sla ma era una forma di artrosi | Dopo una depressione si suicida, la famiglia risarcita per l'errore medico

Protagonista un uomo di Cisterna di Latina che si è tolto la vita nel 2018

05 Lug 2025 - 09:20
 © ansa

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"Lei è malato di SLA". Con queste parole inizia il travaglio di un uomo di 59 anni, operaio, residente a Cisterna di Latina, "condannato" da una diagnosi che non lascia scampo. E' il 2000 e, dopo aver avvertito una serie di disturbi debilitanti, come vertigini ricorrenti e difficoltà nella deambulazione, l'uomo esegue una serie di esami che portano alla drammatica diagnosi. Per il 59enne si apre un lungo periodo di sofferenze fisiche e psicologiche, che lo scaveranno nel profondo. Per sei anni l'uomo si sottopone a un percorso terapeutico volto a rallentare i danni neurologici causuati dalla Sla, fino a quando decide di farsi seguire da un ulteriore centro. Ed è allora che, dopo esami più approfonditi, scopre la verità: non è affetto da sclerosi laterale amiotrofica, ma da una ben più comune e curabile mielopatia spondilogenetica, ovvero una forma di artrosi cervicale.

Il risarcimento e il suicidio

 Come racconta "Il Messaggero", però la via crucis patita dall'uomo lo ha ormai segnato in maniera indelebile. Andato nel frattempo in pensione, l'uomo decide di fare causa all’Asl e al medico che gli ha diagnosticato la SLA. Il Tribunale di Latina ha dato ragione all'uomo condannando l'Asl e il professionista a risarcire il danno morale con 148mila euro (ridotti nei giorni scorsi in Appello a 120mila euro). Ma ormai era troppo tardi: straziato dalle sofferenze passate e caduto in una grave depressione l'uomo si è infatti suicidato nel 2018. 

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