Il test consente di verificare l'eventuale presenza di residui di polvere da sparo sulle mani di un sospettato e quindi capire se ha maneggiato un'arma da fuoco
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È stato arrestato mentre era in fuga dopo l'uccisione del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, avvenuta giovedì mattina nella zona industriale di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Per questo Camillo Giannattasio, 67 anni, di San Giorgio Jonico, fermato dalla polizia dopo un conflitto a fuoco nelle campagne di Grottaglie, ha chiesto di essere sottoposto al test dello stub che consente di verificare l'eventuale presenza di residui di polvere da sparo sulle mani di un sospettato.
L'uomo, al momento dei fatti incensurato, è stato bloccato durante la fuga insieme a Michele Mastropietro, 59enne di Carosino con precedenti penali, rimasto ucciso durante l'intervento delle forze dell'ordine.
A quanto si è appreso il test dello stub non è stato disposto in quanto gli inquirenti al momento non lo ritengono necessario. Il difensore di Gianattasio ha fatto mettere a verbale la richiesta del suo assistito.
Il 67enne attualmente è in stato di fermo per detenzione illegale di armi e munizioni. La polizia ha trovato nella ferramenta gestita dall'uomo una serie di armi, tra cui una pistola Beretta calibro 9x21 con matricola cancellata, due fucili a canne mozzate, pistole a salve, una lanciarazzi, coltelli, un quantitativo di munizioni e diversi telefoni cellulari, ora al vaglio degli inquirenti.
L'udienza di convalida non è ancora stata fissata. La Procura di Brindisi mantiene la titolarità dell'indagine sull'omicidio del militare. Sono in corso approfondimenti sull'origine delle armi e sul possibile coinvolgimento dell'arrestato in attività criminali più ampie.