Una tempesta geomagnetica di classe G4 ha reso visibile il fenomeno anche a latitudini medio-basse. Nuovi scorci luminosi potrebbero essere osservati nelle prossime ore
L'aurora boreale ha colorato i cieli d'Italia, regalando nella notte tra l'11 e il 12 novembre uno spettacolo luminoso visibile in diverse regioni. Dalle Alpi alla Sardegna, le tonalità di rosso, viola e fucsia hanno illuminato l'orizzonte grazie a una potente tempesta geomagnetica di classe G4, tra le più intense dell'anno. Fenomeni particolarmente suggestivi sono stati osservati in Piemonte e Valle d'Aosta, dove le webcam di Skyway Monte Bianco e Cervino Ski Paradise hanno immortalato il cielo tinto di luce magnetica. Secondo il NOAA Space Weather Prediction Center, l'evento è stato provocato da una tempesta solare di livello X5.1, in grado di generare aurore anche a latitudini insolitamente basse.
L'aurora boreale è un evento atmosferico che si manifesta quando le particelle cariche provenienti dal Sole interagiscono con il campo magnetico terrestre, producendo onde luminose nei cieli. In passato era visibile quasi esclusivamente nelle zone polari, ma negli ultimi anni episodi analoghi sono stati registrati anche a latitudini medie, complice l'aumento dell'attività solare. L'evento dell'11 novembre ha raggiunto il livello G4 della scala geomagnetica - la seconda categoria più alta - e ha reso possibili osservazioni eccezionali in diverse aree d'Italia.
In Piemonte, la notte è stata segnata da un cielo fucsia e violaceo, soprattutto tra le valli e le montagne del Torinese. Come ha spiegato su Facebook il meteorologo Andrea Vuolo, si è trattato di "una tempesta geomagnetica che ha colorato il cielo di fucsia, tra il rosa e il viola", con scatti realizzati a Prascorsano, Viù-Colle del Lys, Ciriè e Sangano. Le immagini, condivise da numerosi utenti e fotografi, mostrano un paesaggio alpino surreale, immerso in una luce magnetica che ha reso la notte indimenticabile.
Anche la Valle d'Aosta ha offerto uno scenario spettacolare. "Gli effetti della tempesta geomagnetica di classe G4 si sono visti eccome, immortalati anche da diverse webcam dei nostri comprensori, in particolare da quella di Skyway Monte Bianco e di Cervino Ski Paradise. Evento raro che, negli ultimi anni, è possibile vedere sempre più sovente anche alle nostre latitudini", si legge su Aostasera.it.
Il fenomeno non ha interessato soltanto il Nord Italia. L'aurora boreale è stata avvistata anche in Sardegna, con scorci spettacolari nei cieli di Telti e Calangianus, immortalati e condivisi dalla pagina social Tornado in Italia. Le tonalità rosate e violacee hanno sorpreso gli abitanti e gli appassionati di astronomia, che hanno potuto osservare un evento rarissimo per le latitudini mediterranee. Si tratta di una conferma di come la potenza della tempesta solare abbia superato le previsioni iniziali, rendendo visibile il fenomeno anche molto lontano dalle regioni polari.
Gli esperti della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) hanno confermato che l'aurora boreale è stata generata da una cosiddetta "tempesta solare cannibale", un fenomeno raro in cui due espulsioni di massa coronale (CME) provenienti dal Sole si fondono lungo il tragitto verso la Terra. Questa combinazione amplifica l'intensità del campo magnetico interplanetario, generando una tempesta geomagnetica più forte del previsto. Secondo il NOAA Space Weather Prediction Center, il livello di attività è passato da G3 (forte) a G4 (acuta), con un indice Kp superiore a 7 su una scala di 9. Valori simili possono innescare aurore visibili anche a latitudini insolite, come accaduto in Italia nella notte tra l'11 e il 12 novembre.
Secondo le previsioni degli esperti, le condizioni per un nuovo avvistamento in Italia potrebbero ripresentarsi nelle prossime due notti durante le ore serali e notturne, specialmente in zone di alta collina o montagna, lontano dalle luci artificiali. "È impossibile sapere dove e quando sarà più probabile osservare l'aurora boreale nella nostra regione", ha detto a proposito del Piemonte il meteorologo Andrea Vuolo, consigliando di puntare lo sguardo al cielo "in orario serale/notturno, in presenza di scarsa (o nulla) copertura nuvolosa e lontano da fonti luminose".