Scandalo Ilva

Ilva, il Gip :"Vendola fece pressioni per sostituire il direttore generale dell'Arpa"

Nelle intercettazione agli atti, frequenti contatti tra il governatore e i vertici dell'azienda siderurgica smentiti dal leader di Sel

26 Nov 2012 - 21:50
 © Ansa

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Nel giorno dei sette arresti per lo scandalo Ilva, l'affaire, secondo l’ordinanza del Gip, si allarga ai vertici della regione, arrivando a coinvolgere il governatore Nichi Vendola. Secondo i magistrati, infatti, il presidente della Regione Puglia avrebbe fatto pressioni per sostituire il direttore generale dell’Arpa, Giorgio Assennato, autore del rapporto sulle emissioni inquinanti dell’Ilva. Il leader di Sel, tuttavia, smentisce ogni coinvolgimento nella vicenda.

LE INTERCETTAZIONI
La regia di Vendola nel tentativo di silurare il responsabile dell’Arpa, sarebbe provata da alcune telefonate. In questo caso non è il Governatore a parlare, ma il responsabile delle relazione esterne dell’Ilva, Girolamo Archinà che, in un colloquio con il segretario tarantino della Cisl, Daniela Fumarola afferma che "l'avvocato Manna (allora capo di gabinetto del presidente della Regione, ndr) e l'assessore Fratoianni fossero stati incaricati dal presidente Vendola di frantumare Assennato. 

Il 2 giugno 2012, invece, a parlare sono Luigi Capogrosso, ex direttore dello stabilimento di Taranto, e uno dei legali dell’Ilva. In questa telefonata, annota la Guardia di Finanza, si riferisce come “Archinà sia stato in contatto con il capo di gabinetto di Vendola, il quale avrebbe riferito che sono contro Assennato e che cercheranno di farlo fuori"

PARLA VENDOLA
Il Gip di Taranto ha, agli atti,  anche trascrizioni di telefonate del governatore della Puglia, intercettato mentre parla proprio con Archinà. “Non mi sono dimenticato…Il presidente non si è scordato”. Non si tratta, però, solo di telefonate. I magistrati pugliesi hanno agli atti anche una mail datata 22 giugno 2012, in cui Archinà segnala a Riva di aver avuto un incontro proprio con il governatore.

Negli atti si legge che Vendola si sarebbe fortemente adirato con i vertici dell'Arpa Puglia, cioè il direttore scientifico Blonda e il direttore generale Assennato, sostenendo che loro non devono assolutamente attaccare l'Ilva di Taranto e piuttosto si dovevano occupare di stanare Enel ed Eni che cercavano di aizzare la piazza contro l'Ilva.

Altro elemento ritenuto rilevante secondo il Gip di Taranto è la promessa "del presidente Vendola di occuparsi personalmente della questione Arpa al suo ritorno dalla Cina". L’accordo era stato mantenuto, tanto che Vendola, stando alle intercettazioni, aveva rassicurato Archinà. "Fermo restando tutto" dice Vendola "dobbiamo vederci... dobbiamo ridare garanzie... Volevo dirglieloperche' poteva chiamare Riva e dirgli che.. il presidente non si e' defilato''.

SPUNTA UN ISPETTORE DI POLIZIA
Nelle carte del Gip spunta anche il un ufficiale della Digos di Taranto, Cataldo De Michele. L’ex dirigente Archinà si serviva dell’ispettore per raccogliere informazioni sulle attività della Procura nei confronti dell’Ilva. In particolare, l’ordinanza fa riferimento ad un incontro, in questura, tra il procuratore di Taranto e il direttore generale dell’Arpa, Assennato, del quale l'ispettore si sarebbe interessato per conto dei vertici dell'Ilva.

In quella circostanza, scrive il Gip, l’ispettore aveva riferito ad Archinà che la Procura aveva chiesto ad Assennato maggior informazioni sulle emissioni dell’acciaieria “aggiungendo di aver captato che nel termine di 30 giorni era stata chiesta un’ulteriore relazione, in quanto erano ipotizzabili reati di disastro ambientale e il procuratore intendeva identificarne le persone fisiche responsabili”

LA SMENTITA DI VENDOLA
''Il direttore dell'Arpa Giorgio Assennato puo' raccontare se ha mai subito o pressioni o tirate d'orecchie da parte mia. Le mie pressioni sono andate sempre nella direzione di essere inflessibili in termini di ambientalizzazione'' Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

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