Mesi di indagini

Gang hacker smantellata: la polizia arresta a Milano un pericoloso romeno a capo della banda

Operazione tra Italia, Francia e Romania: in manette un 44enne, ritenuto capo della rete specializzata in attacchi ransomware. Per rientrare in possesso dei dati, le vittime avrebbero dovuto pagare un pesante riscatto in cryptovaluta

14 Lug 2025 - 11:39

È finita a Milano la fuga del leader di una gang di hacker romeni responsabile di numerosi attacchi ransomware in Europa. L'operazione, frutto della sinergia tra le autorità italiane, francesi e romene, ha portato all'arresto di un 44enne considerato altamente pericoloso. Le indagini, durate alcuni mesi, sono state condotte dal Centro Cibernetico di Milano e coordinate dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza cibernetica. Il blitz è scattato all'alba, dopo giorni di monitoraggio digitale e appostamenti fisici. Gli inquirenti lo definiscono un arresto "strategico", perché colpisce al vertice una struttura criminale organizzata e transnazionale. La gang "Diskstation" sarebbe responsabile di attacchi informatici con richieste di riscatto a grandi aziende e istituzioni, provocando danni economici e paralisi operative. Fondamentale è stato lo scambio di informazioni con le forze di polizia di Francia e Romania, che hanno contribuito all'individuazione del sospetto.

Chi è il leader arrestato a Milano

 Il principale indagato è un cittadino romeno di 44 anni, già noto alle autorità europee per precedenti legati al cybercrime. Secondo quanto emerso, ricopriva un ruolo centrale nell'organizzazione della gang, gestendo i contatti con i ricattatori digitali e con chi si occupava della creazione e diffusione del ransomware. Il gip di Milano ha disposto la custodia cautelare in carcere, sottolineando l'alta pericolosità sociale del soggetto.

Come si è svolta l'operazione internazionale

 L'indagine ha visto una costante collaborazione tra il Centro Cibernetico di Milano e le forze dell'ordine di Francia e Romania. Attraverso il tracciamento di IP, l'analisi dei server utilizzati e il monitoraggio dei flussi economici legati ai pagamenti dei riscatti, è stato possibile ricostruire una fitta rete di connessioni. Le forze di polizia hanno seguito ogni passo del sospettato fino all'intervento decisivo nel capoluogo lombardo.

Cosa sono gli attacchi ransomware

 Il ransomware è un tipo di malware che, una volta installato, blocca l'accesso ai dati presenti nei sistemi informatici di aziende o enti, richiedendo un riscatto in criptovalute per ripristinare le funzionalità. Si tratta di uno dei crimini informatici più diffusi e pericolosi degli ultimi anni. L'organizzazione smantellata è accusata di aver orchestrato attacchi mirati contro infrastrutture critiche in tutta Europa, arrecando gravi danni operativi ed economici.

Riscatto in cryptovaluta

  Per rientrare in possesso dei dati e poter riprendere le attività, le vittime avrebbero dovuto pagare ai cybercriminali un pesante riscatto in cryptovaluta. Le indagini sono state avviate dopo una serie di denunce presentate da numerose società, operanti in Lombardia, che avevano subito la cifratura dei dati presenti nei loro sistemi informatici, con conseguente paralisi dei processi produttivi. Le vittime sono professionisti e società operanti in vari campi di produzione grafica, cinematografica, organizzazione eventi e onlus attive, a livello internazionale, nell'ambito della tutela dei diritti civili e attività di beneficenza.

Il ruolo del Centro Cibernetico e della Polizia Postale

 Fondamentale, nella riuscita dell'operazione, è stato il lavoro del Centro Cibernetico di Milano, specializzato nel contrasto ai reati informatici. Coordinati dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza cibernetica, gli agenti italiani hanno raccolto prove digitali, isolato i malware usati dalla gang e seguito le tracce telematiche fino al cuore del gruppo criminale. Il successo dell'operazione conferma l'efficacia delle strutture italiane contro le minacce informatiche. Secondo quanto riferito da fonti investigative, non si esclude che nei prossimi giorni possano essere disposti ulteriori arresti in Romania e in altri Paesi europei. L'uomo arrestato potrebbe essere estradato per rispondere di reati informatici anche all'estero. Intanto, gli inquirenti stanno analizzando il materiale sequestrato per comprendere l'estensione della rete e identificare eventuali complici ancora attivi.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri