disposta l'autopsia

Un altro morto per il taser: è un 47enne colpito a Genova, indagati due carabinieri

Si tratta di un uomo di origini albanesi, che è deceduto a Sant'Olcese

18 Ago 2025 - 16:39
 © ansa

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Dopo il 57enne di Olbia, un'altra persona è morta dopo essere stata colpita con il taser dai carabinieri: si tratta di un uomo di 47 anni di origini albanesi, che è deceduto a Sant'Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di domenica. I colpi, secondo gli inquirenti, potrebbero aver provocato nell'uomo un arresto cardiaco. Aperto un fascicolo per omicidio colposo e disposta l'autopsia: i due militari sono stati iscritti nel registro degli indagati; si tratta di un atto dovuto per consentire loro di partecipare agli accertamenti tecnici con propri consulenti.

I carabinieri sono stati chiamati dai vicini dell'uomo, che avevano sentito urla e forti rumori provenire dall'appartamento. Sul posto sono arrivate due pattuglie che hanno trovato il 47enne in forte stato di agitazione, probabilmente ubriaco. A quel punto uno dei militari ha sparato un colpo col taser, che ha raggiunto di striscio sia l'uomo sia un collega. È stato dunque sparato un secondo colpo, ma anche questo non avrebbe avuto effetto.

Sempre secondo le prime ricostruzioni, la pistola elettrica sarebbe a quel punto passata nelle mani di un secondo carabiniere, che ha colpito l'uomo. Quando il personale del 118, chiamato immediatamente, è arrivato, non ha potuto fare altro che constatare il decesso.

L'azienda produttrice: "Nessun danno nel 99,7% dei casi"

 "Ad oggi non esistono evidenze scientifiche che dimostrino una correlazione diretta di causa-effetto tra l'utilizzo del Taser e il decesso dei soggetti colpiti. I dispositivi Taser sono progettati per ridurre i rischi sia per gli operatori delle forze dell'ordine sia per i cittadini, offrendo un'alternativa non letale all'uso delle armi da fuoco". Lo dichiara in una nota la Axon, la società produttrice e distributrice dei Taser usati dalle forze dell'ordine italiane, aggiungendo che "studi indipendenti, tra cui la ricerca della Wake Forest University School of Medicine, hanno dimostrato che nel 99,7% dei casi non si registrano danni permanenti, se non lesioni lievi causate prevalentemente da cadute".

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