"è morto facendo ciò che amava"

Alpinista italiano morto in Kirghizistan per salvare una collega russa, la sorella: "Non avrebbe mai lasciato indietro nessuno"

"Ti scrivo domani. TVB" è l'ultimo messaggio che Luca Sinigaglia le ha scritto

22 Ago 2025 - 13:16
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"Non avrebbe mai lasciato indietro nessuno, tanto meno lei". A parlare è Patrizia Sinigaglia, la sorella di Lucal'alpinista italiano morto nei giorni scorsi sul Pik Pobeda, in Kirghizistan, nel tentativo di salvare una collega russa, Natalia Nagovitsyna, che si era rotta una gamba nella discesa. "L'aveva conosciuta qualche anno fa su un'altra montagna, il Khan Tengri, in Kazakistan. Lei era con il marito Sergej. Luca li aveva visti in difficoltà e si era fermato per aiutarli, interrompendo la sua scalata. Sergej non ce l'aveva fatta, ma Natalia si era salvata e da allora lei e mio fratello erano rimasti in contatto. Si davano appuntamento sulle vette in giro per il mondo", spiega Patrizia, come riporta la Repubblica, che rende noto anche l'ultimo messaggio scritto dall'alpinista alla donna: "Ti scrivo domani. TVB".

 

"Ho letto tante cattiverie su mio fratello"

 "Ho letto tante cattiverie sul conto di mio fratello, che sui social viene definito incosciente e sprovveduto. In realtà Luca era uno scalatore esperto e si preparava meticolosamente: per salire sul Podeba Peak si era allenato per un anno", aggiunge Patrizia. 

"È morto facendo ciò che amava. Ci stiamo aggrappando a questo"

 La sorella dell'alpinista racconta, inoltre, che in quest'ultima occasione, "dal campo base mi raccomandavano di esortarlo a scendere e l'ultima volta che l'ho sentito mi aveva garantito che il giorno dopo l'avrebbe fatto". Purtroppo, però, nonostante l'uomo abbia provato a farlo, il meteo non glielo ha permesso. Ora, sottolinea Patrizia, "si trova in una sorta di caverna di ghiaccio a 6900 metri di quota, il che rende molto complesso il recupero della salma. Il governo kirghiso e quello italiano, con cui sono in contatto costante tramite l'ambasciata e il consolato, stanno facendo un grande lavoro per riportare a casa Luca". "Era avventuroso ed è morto facendo ciò che amava. Ci stiamo aggrappando a questo", conclude la donna.

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