IL GIALLO

Alex Marangon e riti sciamanici, spunta un video del giovane in fuga dall'abbazia di Vidor: inseguito da due ombre

Dietro Alex, trovato morto su un isolotto del Piave massacrato di botte, due curanderos colombiani che partecipavano alla cerimonia. Entrambi sarebbero già rientrati nel loro Paese

11 Lug 2024 - 11:25

Spunta un video che potrebbe far luce sulla scomparsa e sulla morte di Alex Marangon, il barista 25enne originario di Marcon (Venezia) che nell'ultimo weekend di giugno aveva partecipato a un rito sciamanico nell'abbazia di Santa Bona a Vidor (Treviso). Il "Gazzettino" scrive che nel video ripreso da quattro telecamere comunali si vede un uomo, forse Marangon, scappare dall'abbazia, seguito da due ombre, che sarebbero i curanderos colombiani che stavano partecipando alla stessa cerimonia. Ora le immagini sono al vaglio dei carabinieri che indagano sul caso del giovane, ritrovato lunedì 2 luglio senza vita dopo essere stato massacrato di botte. 

I curanderos e l'isolotto

 I due curanderos sono già tornati in Colombia, ma l'organizzatore del rito nell'abbazia, Andrea Zuin, assicura che sono pronti a collaborare con la giustizia. Sulla morte di Alex è buio fitto. Sembra che nell'isolotto sia arrivato già morto: l'autopsia ha infatti rivelato che nei polmoni non c'era acqua. La Procura di Treviso ha confermato che il giovane è stato ucciso dai colpi di un corpo contundente, forse un bastone, alla tempia sinistra, e dai colpi a torace e addome. 

Il rito sciamanico e la fuga

 I testimoni avrebbero detto ai carabinieri che Alex stava partecipando a un rito sciamanico nella chiesa dell'abbazia quando, all'improvviso, si sarebbe allontanato, eccitato e confuso, forse sotto l'effetto di tisane e decotti che erano stati preparati durante la cerimonia. Il giovane aveva anche fatto un bagno nel Piave in compagnia di altre persone che partecipavano all'incontro di "musica e medicina". La sera c'era poi stato un rito con incenso, musica e litanie. 

La fuga e il "buco" di tre ore nel dare l'allarme

 Infine, l'allontanamento del giovane, forse la fuga. E quel buco di almeno tre ore nel dare l'allarme, con le ricerche scattate all'alba del 30 giugno, con il ritrovamento del cadavere il 2 luglio, 4 chilometri a valle rispetto all'abbazia. Gli organizzatori hanno denunciato la scomparsa solo alle 6:30 di domenica mattina, circa tre ore dopo la scomparsa, spiegando che "prima abbiamo provato a cercarlo". 

Il rito

 Cosa è successo ad Alex dopo la fuga dall'abbazia? A inseguirlo sarebbero stati un medico, Johnny Benavides, e il suo assistente. Hanno visto o fatto qualcosa? Zuin, il musicista che ha organizzato il rito, assicura che i due non sono "criminali" ma anzi "hanno tutti i requisiti" per assistere persone eventualmente alterate psichicamente dalle pratiche sciamaniche. Non si può escludere che Alex abbia incontrato persone estranee al rito nell'abbazia: la zona è infatti spesso frequentata da consumatori di alcol e droghe. 

La famiglia: "Rispetto e comprensione"

 I legali della famiglia Marangon hanno chiesto "rispetto e comprensione, sia per la difficoltà emotiva che caratterizza questo doloroso momento sia per rispetto del segreto istruttorio di queste delicatissime fasi di indagine" perché "è il momento di concentrarsi sui preparativi per l'ultimo saluto da dare ad Alex". La procura di Treviso ha infatti dato il nulla osta per la sepoltura: il funerale sarà celebrato sabato alle 10 nella chiesa Santi Patroni d'Europa di Marcon. 

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