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Nel dicembre 1990 un Macchi MB326 dell'Aeronautica si schiantò contro l'Istituto tecnico Salvemini, provocando 12 morti e 88 feriti
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In Bangladesh, nella capitale Dacca, un aereo da addestramento dell'Aeronautica Militare si è schiantato contro una scuola provocando la morte di almeno 20 persone e il ferimento di altre 171. Una tragedia che ha riportato alla mente quella dell'Istituto tecnico Salvemini di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna. Il 6 dicembre 1990 un aereo militare vi si schiantò provocando la morte di 12 persone e il ferimento di altre 88.
Nel 1995 il pilota e due superiori furono condannati in primo grado a due anni e sei mesi di reclusione, ma la Corte d'Appello, e infine la Cassazione nel '98, ribaltarono la sentenza assolvendo i tre imputati da ogni accusa perché "il fatto non costituisce reato". La strage venne dunque attribuita a un tragico incidente, una fatalità.
La scuola, rimasta a lungo sotto sequestro, nel 2001 diventò Casa della solidarietà intitolata ad Alexander Dubcek, sede autogestita per una trentina di associazioni, dall'Anpi alla Pubblica assistenza, dall'Ant alla Protezione civile. Intatta invece l'aula squarciata, diventata un angolo della memoria.
In molti in città videro quella mattina l'aereo zigzagante, compresi i calciatori del Bologna che erano sul campo di Casteldebole, 300 metri in linea d'aria dal Salvemini: "Tante volte mi sono detto che quell'aereo poteva cadere vicino al campo dove mi stavo allenando - ha commentato l'ex campione del mondo Antonio Cabrini durante le commemorazioni per il trentennale -. Me lo ricordo nitido ma altissimo, ha fatto molti giri sopra di noi poi ha cominciato a scendere. Con tutti i posti che c'erano, infilarsi proprio dentro una scuola è un destino troppo crudele".