Dopo l'arresto a Caserta

Rapina in villa a Lanciano, la madre del capobanda: "E' stato lui? Deve soffrire"

La donna, avvisata dalla questura di Caserta dell'arresto del figlio, commenta con rabbia la vicenda

28 Set 2018 - 12:23

"E' stato lui? E' stato mio figlio? Punitelo, deve soffrire come ha fatto soffrire quelle persone". Commenta con parole dure e rabbiose la madre di Alexandru Bogdan Colteanu l'arresto del figlio, sospettato di essere il capo della banda che ha aggredito con ferocia e rapinato i coniugi Martelli a Lanciano (Chieti). La donna è stata avvisata dalla questura di Caserta della cattura del giovane, in fuga da quattro giorni. E per lui, sangue del suo sangue, ha solo parole di condanna, come riferisce Il Mattino.

Secondo gli inquirenti, proprio Alexandru, 26 anni e un curriculum criminale di tutto rispetto, pare abbia tagliato il lobo dell'orecchio di Niva Bazzan. Così, dopo giorni in fuga, ha raggiunto i tre complici già in carcere. La banda di romeni era finita nel mirino delle forze dell'ordine a seguito di sei furti con spaccata commessi in provincia di Chieti nelle ultime tre settimane.

L'ambasciata di Romania: i criminali non ci rappresentano La feroce rapina di Lanciano per cui sono stati arrestati quattro cittadini romeni è "deplorevole" e da condannare, ma non sono i criminali a rappresentare "il valore di una nazione". Lo ha dichiarato George Bologan Ambasciatore di Romania in Italia sottolineando l`importanza di non stigmatizzare la grande comunità romena che vive nel Belpaese.

"Con grande rammarico - ha dichiarato - sono venuto a sapere di un atto deplorevole che si è verificato nella località di Lanciano. Respingo con fermezza qualsiasi atto criminale e sostengo con determinazione che i responsabili vengano differiti alla giustizia e supportino al più presto i rigori della legge, a prescindere dalla loro cittadinanza. Desidero nello stesso tempo esprimere la mia sentita e totale compassione per le vittime di questo atto criminale di una gravità inaudita e mi associo ai messaggi di solidarietà trasmessi sia dai cittadini romeni che italiani".

"Ribadisco l`importanza di non lasciare che simili fatti riprovevoli portino all'alterazione dell'immagine della comunità romena in Italia e influiscano negativamente sulla convivenza e sull'interesse reciproco dei nostri due popoli - ha aggiunto l'ambasciatore. - Nessun criminale al mondo rappresenta mai le virtù della sua nazione; la sua anima e il suo pensiero sono corrotti".