"È un'offerta diversa - affermano i titolari della bottega gastronomica islamica, - e i nostri clienti non sono solo musulmani: speriamo che questa idea si allarghi in tutta Italia"
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E' una vera e propria sfida culinaria a Bologna la Grassa, il cui motto, da fine Ottocento, è, non per niente: "Quando sentite parlare della cucina bolognese fate una riverenza che la merita", quella lanciata da cinque fratelli di origine siriana. Da aprile, infatti, la famiglia Zarka produce e vende i piatti tipici cittadini in versione halal. Quindi, non solo tortellini in brodo e tagliatelle al ragù, ma anche crescentine con mortadella... di vitello. "È un'offerta diversa - precisano a Il Resto del Carlino i titolari di "Brodellini", così hanno chiamato il loro locale, - e i nostri clienti non sono solo musulmani che non mangiano maiale: speriamo che questa idea si allarghi in tutta Italia".
Intanto, si è partiti dal cuore del quartiere più multietnico della città alle porte del centro, la Bolognina. Nel menù ci sono tortellini, tagliatelle, balanzoni, crescentine e piadine con taglieri di affettati, tutto rigorosamente halal. Il nome "Brodellini" richiama sia il brodo dei tortellini, sia i fratelli (brothers) che hanno dato vita alla bottega gastronomica halal. "In tanti ristoranti c'è già l'opzione per chi preferisce il menu halal: penso a Como o a Firenze, dove si serve la 'Fiorentina halal'", sottolineano.
Il progetto dei fratelli Zarka punta così a dare anche a Bologna, dove sono nati, "la possibilità a tutti di gustarsi un buon piatto di tortellini o tagliatelle, dal gusto più simile possibile ai classici della cucina italiana, però con prodotti certificati halal", ovvero rispettosa delle prescrizioni religiose islamiche. Per i bolognesi di fede islamica e per i turisti trovare piatti del genere era fino ad ora impossibile, sottolinea Il Corriere Bologna.
"Come capita con gli amici celiaci o vegetariani, che per uscire tutti insieme si sceglie un locale adatto anche alle loro necessità, così abbiamo pensato al nostro - spiegano i titolari. - In questo modo si fa integrazione e si accontentano tutti. Abbiamo voluto che fosse eticamente al 100% islamico con ingredienti italiani, il più possibile della zona e di alta qualità".
Il target di riferimento sono gli italiani di seconda generazione, ma frequentano il locale anche turisti e coppie miste. I fratelli hanno investito su "almeno 30 kg di tortellini prima di trovare quelli perfetti", con un ripieno di mortadella di vitello, parte magra del vitello e manzo.
E a chi esprime disappunto per la loro tortelleria halal cosa rispondono? "Oggi se ne parla più che altro per moda, ma le critiche non solo sono ben accette: ci aiutano a capire e migliorare", assicurano a Il Resto del Carlino. "Non penso che parliamo di qualcosa di scandaloso e nemmeno di così innovativo – aggiunge in conclusione uno dei gestori del locale. – Capisco quando si parla di tradizione, perché a volte qualcuno cerca di estremizzare i concetti, ma io penso che sia anche una possibilità di esplorare nuovi mercati".